di Dario Rossi Firenze- Lo scioglimento dell'Eti sembrava averne compromesso la stessa possibilità di nascere. Invece per Da-To/Danza in Toscana, progetto regionale tutto incentrato sulla danza contemporanea, ii cui la nostra regione eccelle per presenze artistiche sparse su tutto il territorio, è scattata una collaborazione a tutto tondo tra le compagnie di danza e il Dipartimento alla Cultura della Regione, in collaborazione con il Monte dei Paschi di Siena. Il risultato di questo lavoro è stato illustrato stamani nel corso di una conferenza stampa a Firenze, presenti con l'assessore alla cultura Cristina Scaletti tutti i gruppi che hanno lavorato unitariamente alla creazione del programma. «In un momento estremamente difficile per il settore culturale, che si sta battendo contro tagli devastanti, la Toscana offre un esempio di offerta di spettacoli che non poteva tro vare nome migliore di Da-To, di regalo al pubblico di qualcosa che non si può mangiare, ma che è comunque nutrimento della mente e dell'anima, come ci hanno ricordato tanti artisti nel passato e anche oggi» ha affermato nel suo l'intervento dell'assessore Scaletti, che ha anche richiamato la cifra investita sull'operazione dalla Regione, pari a 110mila euro. Il settore della danza contemporanea in Toscana è uno dei più evoluti in ambito nazionale: nel nostro territorio risiedono infatti stabilmente alcune delle migliori energie artistiche del nostro tempo (Virgilio Sieni, Simona Bucci, i Kinkaleri, i Sosta Palmizi, Aldes, Alessandro Certini) i cui luoghi di lavoro rappresentano un punto di riferimento per chi oggi si interessa alla danza e alle arti performative contemporanee.
Ma la difficoltà storica che i nostri sistemi scolastico-educativi hanno nell’approccio e nell’approfondimento della cultura contemporanea ha prodotto nel nostro paese un ritardo le cui conseguenze si sono mostrate particolarmente critiche per i nuovi linguaggi della corporeità: anche da qui nasce la necessità di una valorizzazione della danza contemporanea, tuttora poco presente nei cartelloni, con particolare riguardo al pubblico delle nuove generazioni. La Regione Toscana, con il progetto “Patto per il riassetto del sistema teatrale della Toscana”, ha individuato dal 2007 uno strumento operativo finalizzato alla qualificazione dell’offerta di spettacolo e alla realizzazione di azioni volte alla promozione e alla diffusione dello spettacolo dal vivo.
Per questo è stato definito un sistema di valorizzazione di spazi teatrali in cui fosse presente una realtà artistica organizzata che, in relazione con il territorio, promuovesse la produzione di qualità, anche attraverso l’ospitalità di spettacoli e di artisti internaziona li, e l’incontro con il pubblico, attraverso un coinvolgimento attivo e partecipato. Il progetto DaTo/Danza in Toscana è il primo progetto condiviso delle sette realtà che attraverso il progetto “Patto per il riassetto del sistema teatrale” sono state individuate come luoghi deputati alla danza: Spamm (Lammari – Lucca) sede della compagnia Aldes, il Centro Artistico Il Grattacielo di Livorno luogo di circuitazione della danza, il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino dove ha sede Company blu, lo Spazio K a Prato sede dei Kinkaleri, il Teatro degli Industri di Grosseto residenza della Compagnia Simona Bucci, il Teatro Pietro Aretino di Arezzo residenza di Sosta Palmizi e i Cantieri Goldonetta di Firenze sede della Compagnia Virgilio Sieni.
I 27 artisti presenti nella rassegna sono:
Ambra Senatore, Simona Bertozzi, Giovanna Velardi, Alessandra Bertoni, Dario La Stella, Silvia Alfei, Daniele Albanese, Francesca Foscarini, Fabio Ciccalè, Silvia Gribaudi, Paola Bianchi, Fabrizio Favale, Davide Savorani, Cristian Chironi, Barokthegreat, Dewey Dell, E-motion gruppo Phoenix, Compagnia AreArea, Compagnia Borderline, MK, Eleonora Chiocchini, Valentina Sordo, Ivana Petito, Vincenzo Carta, Pathosformel, Daria Menichetti, Sara Leghista.Il progetto nasce dall’idea di offrire un programma di danza contemporanea di rilievo nazionale diffuso sul territorio regionale, gestito nell’ottica della ricchezza di un contesto interdisciplinare che da una parte rispetti la vocazione dei percorsi artistici delle singole realtà e dall’altra permetta una valorizzazione dei luoghi, dei territori e l’incontro con un pubblico più ampio, verso la costruzione di uno nuovo.
I coreografi (ben 27 come già detto) presenti all’interno della rassegna esprimono uno spaccato rappresentativo della danza contemporanea italiana, e testimoniano la molteplicità di poetiche che convivono al suo interno favorendo un approccio multidisciplinare.