Firenze- Btp ha presentato oggi richiesta per avviare una procedura di cassintegrazione per 118 dipendenti. Si tratta di una procedura nazionale, essendo i lavoratori interessati al provvedimento dislocati in varie regioni d’Italia: oltre alla Toscana, ci sono anche la Calabria e la Sardegna, il Piemonte, l’Emilia Romagna, l’Umbria, il Lazio e la Campania. Complessivamente è interessato al provvedimento circa il 15% del totale dei lavoratori Btp, che conta 900 dipendenti. La cassintegrazione viene richiesta per il periodo di un anno.
L’impatto più significativo della cassintegrazione interesserà la sede di Calenzano e gli organici amministrativi dell’azienda. Nel pomeriggio di oggi il presidente di Btp ha incontrato a Firenze i sindacati territoriali di categoria per spiegare loro la situazione ed illustrare le ragioni del provvedimento. “Si tratta di un sacrificio importante che chiediamo in un momento non facile per l’azienda – dichiara il presidente di Btp Armando Vanni – Da un lato l’impresa ha registrato una forte contrazione del fatturato negli ultimi due anni: siamo passati dai 520 milioni del 2008 ai 380 del 2009, e per il 2010 prevediamo un’ulteriore significativa contrazione.
Ma soprattutto è completamente venuto a mancare uno dei due pilastri su cui si basa l’attività di Btp. Da una parte c’è il settore delle opere infrastrutturali pubbliche, che va bene ed è quello che in questo momento tiene in piedi la società: siamo fra l’altro una delle 7 imprese capofila ad aver ottenuto la prequalificazione per i lavori dell’autostrada in Libia. Dall’altra però il settore dell’edilizia privata è completamente fermo, e non per nostra scelta. A questo riguardo rivolgiamo un appello alle istituzioni locali e agli istituti bancari perché se in Italia per una volta si passasse dalle parole ai fatti e dagli annunci di buone intenzioni agli atti concreti forse non ci troveremmo costretti a scelte difficili.
Specificamente sull’area fiorentina abbiamo importanti progetti - primo fra tutti, assieme ad altri partner, quello della Manifattura Tabacchi - che se venissero sbloccati sarebbero da soli in grado di attutire in gran parte le difficoltà del momento”.