I detenuti tossico/alcoldipendenti potranno curarsi in comunità teapeutica. Lo stabilisce una delibera portata in giunta dall'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, che fissa anche l'importo da distribuire alle Asl toscane: 350.000 euro per il 2010. L'opportunità riguarda quei detenuti che possono usufruire di misure alternative alla detenzione. Nell'ambito del progressivo trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale delle funzioni sanitarie penitenziarie, la Regione ha ritenuto opportuno che anche i detenuti tossico e alcoldipendenti potessero usufruire dei percorsi riabilitativi nelle comunità terapeutiche.
Le comunità terapeutiche che operano sul territorio toscano sono 63, e tutte - sia quelle a gestione pubblica che del privato sociale - sono risultate idonee a ospitare soggetti con misure alternative, in quanto in possesso dei requisiti strutturali, organizzativi e funzionali. Sui circa 4.000 detenuti presenti nelle carceri toscane, si stima che quasi un terzo, circa 1.300, siano tossico o alcoldipendenti. Fra le sostanze utilizzate, la cocaina occupa il primo posto (43,7%), seguita da eroina (41,5%) e cannabis (12,7%).
"Mi sembra un segno di grande civiltà garantire ai detenuti la stessa dignità e tutela della salute che viene garantita ai cittadini liberi - commenta l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia -. Negli ultimi tempi, molte sono state le iniziative messe in atto dalla Regione per migliorare la salute dei detenuti: penso alla distribuzione di materassi nuovi in tutti gli istituti di pena, o alla diffusione di kit per l'igiene personale. Consentire ai detenuti di intraprendere un percorso di recupero e riabilitazione nelle comunità terapeutiche è un passo ulteriore nella direzione della tutela della loro salute". Nella delibera si stabilisce che il percorso di presa in carico dei detenuti tossico-alcoldipendenti dovrà essere equiparato in tutto e per tutto a quello delle persone tossico-alcoldipendenti in libertà; che dovrà esserci un'interazione tra Asl, Sert (i Servizi per le tossicodipendenze), Comunità terapeutiche, Prap (Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria) toscano e magistratura di sorveglianza, per definire percorsi assistenziali e procedure idonee per i detenuti tossico-alcoldipendenti sottoposti a misure alternative alla detenzione, qualora vogliano intraprendere programmi di recupero.
E si incarica il Comitato Regionale di Coordinamento sulle Dipendenze di definire, di concerto con il Prap e la magistratura di sorveglianza, una proposta di percorso assistenziale. In tema di tossicodipenze, si chiude oggi a Montecatini il convegno del CEART (Coordinamento Enti Ausiliari della Regione Toscana), momento di verifica e confronto sull'andamento del settore tossicodipendenze nel corso dell'ultimo anno, e di formazione e riflessione per tutti gli operatori. di Lucia Zambelli