Ora non pagano nemmeno i condomini. Dopo la pubblica amministrazione e i privati, nella black list dei cattivi pagatori – per usare una forma molto utilizzata in questi mesi – finiscono anche i condomini. Ad evidenziarlo è la Cna apuana che ha ricevuto, in questi ultimi sei mesi, numerose segnalazioni da parte delle imprese del settore costruzioni, edili ed impiantisti in particolare, che hanno lamentato difficoltà e ritardi siderali nel riscuotere quanto dovuto per ristrutturazioni ed interventi effettuati, con conseguente incremento dei contenziosi.
Dopo l’allarme lanciato nell’ottobre scorso– incremento del 50% dei contenziosi tra imprese e privati – è nuovamente allarme pagamenti. Cna ha provata a contattare più volte anche l’organizzazione che raduna gli amministratori dei condomini della Provincia: senza esito. “Sfruttare la parola crisi è diventata una moda – spiega Antonio Chiappini, Referente Provinciale degli edili Cna – abbiamo più volte provato a prendere contatto con il referente dell’organizzazione dei condomini senza trovare mai una risposta positiva.
A forza di rimandare sono passati mesi. Il nostro era semplicemente un fare presente che c’è questa difficoltà da affrontare, per cercare di capire come possiamo intervenire e quale soluzione possiamo trovare insieme”. Una situazione fatta presente anche dal direttivo degli edili dell’associazione nell’ultimo incontro costretto già ad affrontare le difficoltà di un settore che ha perso, nell’interezza della filiera casa, l’8,6% di fatturati, e complessivamente, in Toscana, l’8% di occupazione, pari a 7000 posti di lavoro.
Una moria “accelerata” anche dalla mancanza di sicurezza e regolarità dei pagamenti, quindi liquidità, che costringono le imprese ad una lunga agonia che sempre più spesso è caratterizzata alla morte dell’impresa. “Non pagare è diventato lo sport preferito da tutti – ironizza Chiappini – viene utilizzato ogni tipo di pretesto per posticipare, e poi magari non pagare, o pagare solo una parte del contratto adducendo come motivazione lavori eseguiti non ad hoc. Così non si affossa solo una categoria, ma l’intera economia del territorio”.
Ma a subire un brusco stop sono anche le amministrazioni e gli enti: “Ci vogliono quasi 6 mesi per riscuotere dalle amministrazioni – spiega Giovanni Pinelli, Presidente Provinciale degli edili – ora anche il Comune di Massa, a quanto ci risulta, per non venire meno al patto di stabilità, è stato costretto a fermare i pagamenti. Ma lo stesso vale per la Asl e per altri enti. Certo – ammette – ci sono anche imprese che hanno preso questo brutto vizio; un vizio che costa caro non solo al nostro settore, ma a tutti”.
Quella che Cna ha intrapreso non è una guerra – come ci tiene a sottolineare il direttivo dell’associazione – ma “un’analisi – conclude Chiappini – di una situazione che sta sempre più peggiorando a causa di un comparto sempre più abitato da lavoratori in nero e con contratto irregolare. Da qui la nostra proposta per un tavolo di confronto con gli ordini professionali, condomini compresi, per un patto d’onore. Non è sfruttando la crisi che si rimette in moto la nostra economia, è esattamente il contrario”.