di Antonio Lenoci foto di Emanuele Noferini A che punto siamo di questa storia resta quasi un mistero. Come nel Gioco dell'Oca, a Novoli sembrano esserci tutte le componenti già ben delineate, protagonisti e personaggi secondari, le pedine sono quasi alla fine del percorso, ma i dadi stanno ancora roteando, e come dire, facendo riferimento al nodo nevralgico dell'intera storia, gli arredi del nuovo Tribunale, “il gioco sarebbe finito, ma manca il tavolo”. Per avere notizie in merito allo stato dell'arte Nove da Firenze ha interpellato chi se ne sta occupando con sopralluoghi ed analisi economiche, il presidente della I commissione del Comune di Firenze, Massimo Fratini. Arredi interni e sicurezza, questi i nodi ancora da sciogliere? "Nessun problema sull'impianto di sicurezza -risponde Fratini- i fondi sono già stanziati, ci sono i 5 milioni necessari, c'è solo da capire cosa chiede ciascuno dei soggetti interessati al trasferimento, Pretura, Tribunale di primo e secondo grado, Giudice di Pace ecc, come e dove sistemare gli allarmi.
Per sapere quanto spazio occorresse per gli archivi - spiega - è stato necessario chiedere uno per uno ai singoli 'Condomini' così li chiamiamo noi, di cosa avessero necessità, ma qui i soldi ci sono e quindi il problema si risolve". "Per gli arredi il problema è più complesso -evidenzia il presidente della commissione consiliare- non è possibile riciclare gli arredi di San Firenze: vanno realizzati a norma e in base ad ogni grado di professionalità c'è bisogno di un arredo ad hoc, esistono delle specifiche tecniche cui devono rispondere gli arredi.
Non è vero che le stanze a spicchio e le metrature a spigoli -precisa- comportano maggiori soldi per gli arredi". "Piuttosto chiediamoci - prosegue l'esponente PD- che fine faranno gli attuali arredi presenti nelle svariate sedi, siamo dell'idea di poterli donare ad associazioni di volontariato perché se dovessimo addirittura smaltirli ci costerebbe una cifra esagerata". Le informazioni trapelate sino ad oggi parlavano di arredi recuperabili e non tutti da realizzare. "Ci sono mobili di pregio che possono essere recuperati - spiega - quelli sì, perché sono speciali, non so in quale percentuale incidano sul totale, gli altri, per legge, vanno progettati e riacquistati ex novo". Come intendete risolvere la situazione, superare uno scoglio che appare burocraticamente insormontabile da 4 anni, dalla lista degli arredi prevista nel 2006? "Con 1,8 milioni di euro - risponde Fratini - sui 7 che mancano saremmo già a buon punto.
Vi spiego - continua - la soluzione passa per i 'compattatori' ovvero gli archivi stile farmacista, quelli a scorrimento che risparmiano spazio e che permetterebbero di immagazzinare tutti gli archivi presenti in giro per Firenze: 50mila metri lineari di documenti, che ora sono conservati in magazzini la cui ubicazione è segreta, ma sono veramente tanti, anche in altri comuni e ci costano 3,2 milioni di euro, più i sistemi di allarme, più i costi di gestione e controllo". "Se questi spazi fossero liberi -commenta- potremmo riaffittarli a circa 6 milioni e 400mila euro, ed ottenere così una liquidità che ci permetterebbe di studiare altre soluzioni e recuperare spese effettuate sino ad ora.
Le spese relative alla Giustizia - spiega - vengono anticipate dal Comune e poi rimborsate per il 65% dal governo, il 35% sarà sempre a carico dei contribuenti fiorentini". Arriviamo alla nota ancora dolente ed inesplorata, a chi spetta il trasloco? "Il trasloco costerà un sacco di soldi, fuori da quei famosi 7 milioni, i tempi vanno da fine 2010 al 2012 per i più maligni -risponde- ancora non si sa chi se ne dovrà occupare. Non ne abbiamo parlato nell'ultimo sopralluogo: manca ancora da valutare come si farà e quanto costerà.
Sicuramente tanto! E il Comune è dell'idea che se ce ne dobbiamo accollare l'incombenza per conto dello Stato, i costi devono poi esser rimborsati per il 100% e non solo per il 65%". Come poter ammortizzare nel frattempo i costi dovuti al mantenimento del Palagiustizia? "Noi con 1,8 milioni ammortizzeremmo i costi del Palagiustizia -spiega il Presidente- che sono circa 1milione di euro all'anno: 500mila euro sono le spese vive, riscaldamento, manutenzione impianti, pezzi di ricambio, ed altri 500mila in più se decidiamo di spostare tutto". Fino ad ora si era parlato in alcune risposte ad interrogazioni consiliari di 500mila euro l'anno. "Nel Bilancio Preventivo 2010 - spiega Fratini - sono previsti 1.170mila euro dovuti anche alle spese straordinarie legate al fatto di metterlo in opera entro l'anno, per attrezzare il tutto.
Consideriamo che solo per pulire i vetri in modo radicale occorrono tra i 2 e 300mila euro, ed a regime ci costerà esattamente quanto costa ora mantenere tutti i magazzini". Tempi precisi ancora non ce ne sono? "No, purtroppo no, - risponde - proprio per questo stiamo facendo una battaglia per dire di portarci intanto i magazzini, così facendo saremmo già al 50% del lavoro". Nell'incontro tra Alfano e Domenici si parlava di 7 milioni di euro, ultimamente tra Alfano e Renzi si è parlato di 7 milioni di euro: sempre gli stessi? "Sì, i 7 milioni di euro promessi da Alfano a Domenici sono gli stessi che servono ancora adesso - sottolinea l'esponente fiorentino- in più anche se arrivano questi fondi, serve bandire un concorso europeo per gli arredi, con i tempi burocratici dovuti ad un bando di concorso, tra i 4 e gli otto mesi presumo, ma non posso essere preciso, è tutto ancora da valutare". I soggetti interessati al trasferimento cosa dicono? "Già ci sono state le prime riunioni, il tavolo permanente è stato formato, ci sono incontri continui tra i soggetti interessati, ma non si parla molto di questo.
Mettiamola così – chiude ironicamente Fratini- come in tutti i Condomini si tratterà di vedere se ci son condomini litigiosi o meno”.