Dopo un'ampia discussione, che ha preso in esame gli otto testi inviati dalla Commissione di lettura, la Giuria Nazionale del Premio ha concentrato la propria attenzione sul Diario di Magda Ceccarelli De Grada (Giornale del tempo di guerra) che percorre l'intero periodo della seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1945. Il Diario possiede una spiccata qualità narrativa e riesce a delineare un ritratto personale della capitale lombarda e dell'Italia del tempo, dal punto di vista culturale e politico. L'Italia di quegli anni che versa in circostanze drammatiche ed è divisa tra opposte tendenze, tra chi difende il regime fascista e chi non lo accetta, emerge limpidamente e, nel Diario, vengono messe in luce le grandi difficoltà e le costanti incertezze della vita quotidiana. C'è il punto di vista di una donna, moglie di un noto artista e intellettuale, inserita in un circolo ampio di intellettuali militanti comunisti e azionisti, che difende in maniera tenace le sue idee e le speranze di un'Italia democratica e migliore. La Giuria segnala inoltre la vicenda singolare e sfortunata di Kemal Subasciaki che ricostruisce nella sua Memoria, intitolata Saponificio Gazzella, la storia della sua attività imprenditoriale, prima in Libia e poi in Eritrea tra gli anni Trenta e gli anni Ottanta.
Magda Ceccarelli De Grada vince il Premio Pieve
Il Diario possiede una spiccata qualità narrativa e riesce a delineare un ritratto personale della capitale lombarda e dell'Italia del tempo, dal punto di vista culturale e politico.