Curiosa vicenda quella capitata ad un cinquantaseienne fiorentino ieri mattina al punto commerciale “Unieuro” di via Mozza sul Gorone. Erano le ore 12 circa, quando una volante della Questura di Prato è stata inviata presso il negozio di articoli di elettronica, per segnalazione di ritrovamento, in circostanze assolutamente insolite e degne di approfondimento, di un telefono cellulare di ultima generazione. Rapidamente sul posto, gli operatori della Polizia di Stato hanno identificato sia due dipendenti del negozio che un cinquantaseienne di Campi Bisenzio (Firenze), apprendendo che quest’ultimo si era recato poco prima nel punto commerciale per acquistare un cavetto di alimentazione adattabile ad un cellulare di ultima generazione, poichè sprovvistone, mostrando il telefonino al commesso.
Il commesso però, consultando la banca dati del negozio, si accorgeva che quel cellulare era stato rubato proprio nel negozio ove prestava servizio, disponendo in magazzino anche della relativa scatola vuota di confezionamento, con denuncia formalizzata dal capo reparto il 17 agosto scorso presso la locale stazione dei Carabinieri, richiedendo quindi l’immediato intervento della volante. Si è riusciti così a ricostruire la curiosa vicenda, apprendendo dal cinquantaseienne che aveva ricevuto il cellulare qualche giorno prima da un conoscente, il quale gli aveva proposto il suo acquisto, senza però fissare alcun prezzo.
Il cinquantaseienne si era riservato di concludere successivamente l’affare, poiché il cellulare non disponeva di cavo d’alimentazione. Così si era recato al punto commerciale Unieuro con tale scopo, apprendendo con sorpresa solo in quel momento che si trattava di un cellulare rubato proprio in quel negozio. L’uomo si è attivato immediatamente nella ricerca del conoscente che aveva tentato di vendergli il telefonino, compiendo una battuta di ricerca unitamente alla volante e rintracciandolo in zona, dove quest’ultimo è stato identificato.
Si tratta di un cinquantenne originario della provincia di Napoli ma residente a Prato, incensurato, il quale ha confermato la versione fornita dal cinquantaseienne fiorentino, aggiungendo però che il telefonino incriminato lo aveva a sua volta ricevuto da un ulteriore conoscente, del quale però non è stato in grado di fornire alcun particolare o utile indicazione per il suo rintraccio. Condotti tutti i protagonisti della vicenda in Questura, gli operatori della polizia di Stato hanno provveduto pertanto a denunciare il cinquantenne per il reato di ricettazione, mentre il telefonino è stato posto sotto sequestro, a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.
