Vendemmia in ritardo. Questo è il dato certo che tutti gli operatori del settore si attendono per la raccolta delle uve 2010. Primavera rallentata e incerta, estate contraddistinta da notevoli escursioni termiche, e con giornate di forti piogge, non hanno permesso fino ad oggi ai vitigni di rispettare i tradizionali tempi di maturazione che si riscontrano nelle nostre aree di produzione. “Il ritardo - dice Roberto Bruchi, direttore di Aprovito - è netto sia nella maturazione delle uve a bacca rossa che nei frutti a bacca bianca.
Per il Sangiovese, ad esempio, vitigno principe delle nostre zone, il ritardo ad oggi è stimato tra i dieci e i quindici giorni”. “Siamo di fronte ad una vendemmia in stand by, in attesa cioè che le uve arrivino al pieno e naturale grado di maturazione – aggiunge Bruchi – Di sicuro almeno per il Sangiovese il clou della raccolta arriverà soltanto intorno alla prima decade di ottobre, certamente non in linea con le normali previsioni”. L’incertezza che regna riguardo alla vendemmia 2010, non agevola sicuramente le previsioni sulla qualità dei nuovi vini.
“Le premesse per un’annata di buon livello per le nostre produzioni Docg e Doc ci sono tutte – afferma il direttore di Aprovito- La situazione fitosanitaria dei vigneti è buona, e la produzione in termini quantitativi è in linea con lo scorso anno”. “Detto questo però – conclude Bruchi – è molto difficile ad oggi prevedere lo standard qualitativo dei nostri vini. Le incognite legate ad una vendemmia così ritardata sono troppe per lasciarsi andare a semplici e facili pronostici.
Fondamentali saranno le prossime tre settimane, nelle quali ci aspettiamo un andamento climatico in linea con questa parte di estate che potrebbero permettere un riequilibrio delle funzioni fisiologiche della vite”.