Per la settimana di Ferragosto la Galleria Vera Docci ospita una selezione di opere storiche del Distruttivismo di Oronzo Ricci. Il Distruttivismo, secondo quanto affermato in una nota stampa della Galleria, sarebbe stato fondato a Forte dei Marmi il 23 ottobre 1999, da Oronzo Ricci, artista e teorico del movimento, Leandro Cesarali e Vittoria Romei. La vita di gruppo durò complessivamente tre minuti, ma con Oronzo al timone il Distruttivismo fece in breve tempo più volte il giro del mondo.
Nel 2007 in occasione della personale antologica di Oronzo Ricci a Palazzo Mediceo di Seravezza, fu pubblicata l’ultima tesi di laurea sulla sua arte, con un’importante capitolo sul Distruttivismo. Lo scorso anno Villa Bertelli ospitò le opere dei tre artisti fondatori, per il decennale del movimento; in questa occasione è stato dato il via al Neodistruttivismo. Probabilmente per differenziarlo dal distruttivismo storico. A quanto risulta la prima mostra “distruttivista” fu presentata a Napoli nel 1929 dall’UDA (Unione Distruttivisti Attivisti) un importante movimento che procedeva parallelamente al Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, e di Giacomo Balla.
Nel manifesto dell'Uda è chiarito fra l’altro il senso profondo del distruttivismo, che nasceva proprio dalla voglia di “…costruire una rottura con la pittura di tradizione…”, in linea con gli assunti tipici di ogni avanguardia. La mostra, dedicata al distruzionismo di Oronzo Ricci, è a cura di Giulia Perfetti che è la più giovane gallerista del Forte, e con i suoi quindici anni probabilmente la più giovane d’Italia.