"Con il voto di fiducia odierno, insieme ad una serie di decisioni sbagliate, si è definitivamente soppresso l’ETI (Ente Teatrale Italiano) e si apre, quindi, un futuro fatto di dubbi, incertezze e preoccupazioni per i 53 dipendenti del Teatro della Pergola". E la dichiarazione di Paolo Aglietti della SLC - Cgil Firenze che aggiunge: "Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali non può sottrarsi alle proprie responsabilità. Leggiamo sulle cronache fiorentine dichiarazioni più o meno credibili e fondate sulla “futura”, “costituenda”, “fantomatica“ Fondazione che dovrebbe gestire almeno tutte le attività della Pergola.
Il decentramento non può riallocare solo le funzioni ed i loro i costi, non può trasformare le attività ETI svolte a Firenze in una mera attività locale, l’apertura internazionale e la polifunzionalità della struttura devono essere sviluppate; non si possono favorire i privati mentre fanno CIG nelle loro aziende". "Si gioca non soltanto sullo splendore del bene architettonico, ma sulla vita ed il futuro di 53 persone indispensabili affinché in quel Teatro si svolgano tutte le attività.
Siamo un po’ stufi di verbose dichiarazioni alla stampa, avendo chiesto al sindaco un incontro dal 15 giugno e non avendo alcun riscontro. Chiediamo al MIBAC ed agli Enti Locali che si apra subito un tavolo per affrontare questa delicata partita, sul terreno dello sviluppo, del futuro e del progetto culturale".