Gianrico Carofiglio, magistrato antimafia e scrittore che con i suoi primi quattro romanzi ha superato il traguardo del milione di copie vendute, sarà giovedì 22 luglio alle 18, alla Limonaia del castello Pasquini di Castiglioncello (Livorno), dove nell’ambito della rassegna Incontri al castello, converserà con Gloria de Antoni. Insieme parleranno degli ultimi romanzi di Carofiglio, da "Le perfezioni provvisorie" edizioni Sellerio, a “Non esiste saggezza” edito da Rizzoli.
Guido Guerrieri, l’avvocato più famoso del romanzo giudiziario italiano, è ancora il protagonista de "Le perfezioni provvisorie". Creato dalla fantasia di Gianrico Carofiglio, Guerrieri passeggiando per le strade di Bari, una città assolata e notturna, raffinata e underground, sentimentale e spietata, si batte ancora per amore di giustizia. "Un personaggio meravigliosamente convincente" recita il Times, un personaggio diventato quasi più famoso del suo autore (Montalbano docet), che non ci sta ad essere messo da parte, protesta, s’indigna, scalpita e torna, torna sempre.
L’esordio narrativo di Carofiglio, risale al 2002, anno di pubblicazione di "Testimone inconsapevole" (Sellerio, 2002). Il romanzo ha ottenuto vari riconoscimenti e vinto numerosi Premi, vendendo centinaia di migliaia di copie e rimanendo in classifica per 152 settimane. Il libro, nella traduzione inglese "Involuntary witness", ha rappresentato l’Italia al prestigioso Impac Dublin Literary Award del 2007. Le vicende dell’avvocato Guido Guerrieri, protagonista del primo romanzo, continuano nel secondo, "Ad occhi chiusi", pubblicato nel 2003 (Sellerio).
Da "Testimone inconsapevole" e "Ad occhi chiusi" sono stati tratti due film TV, sceneggiati dall’autore insieme a Domenico Starnone e Francesco Piccolo. Guido Guerrieri è interpretato da Emilio Solfrizzi, Margherita da Chiara Muti. Il regista è Alberto Sironi. Il terzo romanzo con l’avvocato Guerrieri, "Ragionevoli dubbi" (Sellerio), esce nel settembre 2006. Storia affascinante e coinvolgente, un avvincente viaggio nel sistema del processo e dell’inchiesta giudiziaria in compagnia di un avvocato dal fascino speciale: eroe umano, malinconico e senza moralismo.
Definito dal Times “un personaggio meravigliosamente convincente”. Il romanzo Il passato è una terra straniera (Rizzoli, 2004), con il quale Carofiglio ha vinto il Premio “Bancarella” 2005, è diventato un film per il cinema. La produzione, italo-spagnola, vede la partecipazione di Rai Cinema. Il regista è Daniele Vicari, il protagonista Elio Germano. Esce nel 2007 anche "L’arte del dubbio" (Sellerio), per cui la Fandango ha già chiesto un’opzione per una serie di docu-fiction. Si tratta della riedizione di un volume (pubblicato nel 1997) rivolto ad avvocati e magistrati, con stralci di veri processi e di verbali, basato sullo studio delle tecniche di interrogatorio così come si svolgono nella realtà.
Nel 2009 pubblica con Nottetempo il racconto "Il paradosso del poliziotto". Un ispettore laureato in filosofia, che conosce il segreto per ottenere confessioni senza ricorrere alla violenza. Attraverso il loro dialogo, incalzante e rivelatore, Gianrico Carofiglio, per anni Sostituto Procuratore Antimafia presso il tribunale di Bari, ci porta alla scoperta dei segreti della sua professione e ci offre un testo letterario che è anche una magistrale lezione sulla tecnica e sull’arte dell’interrogare.
"Non esiste saggezza" è l’ultimo libro uscito per Rizzoli. I racconti di "Non esiste saggezza" provengono dai luoghi della realtà quotidiana: sono volti che emergono dalla folla dei viaggiatori. Soprattutto, figure di donne: con esse, la voce del narratore è partecipe, solidale, protettiva, come a voler condividere il peso di un segreto in varie forme doloroso, a volerle affrancare da un destino ostile.