Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato diffuso dal gruppo extra-consiliare La Sinistra Scandicci. Finite le elezioni, spenti i riflettori, chiusi i teatrini della politica, i giornali hanno trovato modo en passant di titolare "13 mesi di cassa integrazione per i 370 dipendenti ISI (ex Electrolux)". Esplode ora in tutta la sua gravità il dramma sociale che riguarda un importante raggruppamento di lavoratori e si fa cupo il futuro di un patrimonio industriale che è di Scandicci ed anche dell'intera area metropolitana.
Diventa in tal modo cruda realtà la nostra denuncia di alcune settimane addietro nel silenzio assordante dei politici di destra e "di quasi sinistra" ed anche del mondo sindacale. Quello che doveva essere il nucleo fondante di un nuovo distretto industriale, un distretto tecnologico, un distretto delle energie rinnovabili (chiamate anche con il fascinoso termine inglese green economics), si sta trasformando miseramente in un clamoroso fallimento industriale. Per i "corsari" ("corsari", ma non "avvoltoi") della Sinistra Scandicci si tratta di un fallimento annunciato.
I Distretti Tecnologici non si inventano, ma richiedono il concorso di molti fattori: oculata e vincente scelta del settore industriale e delle relative tecnologie, imprenditori affidabili, lungimiranti strategie industriali a scala regionale, ruolo forte delle istituzioni, liquidità assicurata dagli istituti di credito, rapporti di interazione con le Università ed i Centri di Ricerca. Intorno all’ISI non vi era nulla di tutto questo. Lo si sapeva. La Sinistra Scandicci in questi mesi ha seguito con attenzione e costanza gli sviluppi della riconversione; lo ha fatto per impegno politico e passione civile; ha fatto ricerche ed indagini per capire e conoscere; ha documentato e denunciato a più riprese la fragilità del progetto industriale.
Altri invece, le Istituzioni e i sindacati, a cominciare dalla Giunta Comunale di Scandicci, hanno finito per avvallare la soluzione proposta da Electrolux, spacciandola per l’inizio di una "nuova era". Coloro che dovevano seguirne gli sviluppi per dovere istituzionale hanno taciuto o si sono trincerati dietro un ottimismo di maniera. Ora, al posto del Distretto Tecnologico, a poco più di un anno dal varo del piano industriale, abbiamo la richiesta della Cassa Integrazione per 13 mesi e per tutti i dipendenti.
Siamo all’anticamera del fallimento. Anche gli incontri al Ministero del Lavoro sembra non abbiano portato a grandi risultati, addirittura si dice che per i prossimi tre mesi le buste paga dei neo cassaintegrati saranno vuote: la sola cosa che resta in piedi è un tavolo... E adesso, che la "soluzione pannelli solari", considerata fin dall'inizio "l'unica alternativa", dietro la quale in tanti, forse in troppi, si sono trincerati, si è dimostrata semplicemente una millanteria ai danni di 370 famiglie e un annunciato disastro politico - industriale cosa facciamo? Cominciamo con il classico ed italico gioco dello scaricabarile? Fustighiamo pubblicamente il manager fino a ieri osannato per rifarci una verginità mai posseduta? Buttiamo a mare le ingenti risorse pubbliche investite fino ad oggi per la formazione portando le delibere della Regione Toscana alla Corte dei Conti? Aspettiamo a braccia conserte il trascorrere dei 13 mesi di cassa integrazione? Si cercano nuove soluzioni? O aspettiamo inermi la triste e lenta fine dell'era industriale scandiccese? I lavoratori e i cittadini hanno diritto ad avere risposte da politica, istituzioni e sindacati !! Basta silenzi, ognuno deve assumersi pubblicamente le proprie responsabilità !! Noi intanto abbiamo dato mandato ad un gruppo di legali per valutare l'ipotesi di un'eventuale azione legale per il danno causato a un territorio. Egregio Presidente Rossi il suo programma elettorale prevede concreti impegni sullo sviluppo economico in Toscana, Le chiediamo di farsi carico di quest'area industriale che ormai da troppi anni paga pegno.
Le chiediamo di pronunciarsi esplicitamente su quanto è accaduto a Scandicci e se considera quello svolto dalla Regione Toscana un ruolo intelligente. Scandicci, 31 marzo 2010 Pino Comanzo Roberto Aiazzi Francesco Mencaraglia