Il Tar del Lazio - con recente sentenza - ha sospeso provvisoriamente i tagli agli organici compiuti dal Ministro Gelmini senza legittimità, ovvero senza consultare la Conferenza Stato/Regioni, dimostrando tra l'altro quale sia lo spirito federalista, aldilà delle chiacchere e delle spacconate, di questo Governo. "A questo punto sarebbe davvero utile - affermano in una nota i Consiglieri Mauro Romanelli Monica Sgherri e Paolo Marini, del Gruppo Federazione della Sinistra/Verdi - che all'udienza del prossimo 19 Luglio, in cui la sospensiva sarà o meno confermata, gli Enti Locali, dalla Regione alle Provincie ai Comuni, presentassero istanze a sostegno dei ricorrenti, sia considerato che l'azione vede protagonisti molti soggettivi attivi dell'associazionismo toscano, in primis il Tavolo della Scuola Statale, sia come risposta in generale all'arroganza con cui il Ministro ha trattato le istituzioni locali". “Gli organici delle scuole superiori toscane sono sospesi fino al 19 luglio.
Il taglio di 674 cattedre nella nostra regione è fino a quella data privo di qualsiasi valore legale, così come le iscrizioni al primo anno degli istituti superiori. E’ bene che il direttore scolastico regionale Cesare Angotti rispetti la sospensiva imposta dal Tar del Lazio. Anche oggi il tribunale amministrativo è stato costretto a non prendere alcuna decisione e di rinviare al 19 luglio perchè il ministero non ha mandato alcuna contro deduzione ai ricorsi che sono stati presentati” Lo dichiarano la deputata Raffaella Mariani ed il senatore Andrea Marcucci (PD) , in merito alla decisione assunta oggi dal Tar del Lazio di rinviare al 19 luglio per mancanza di documentazione del ministero dell’istruzione.
la decisione sul ricorso presentato dalla FLC Cgil sugli organici del personale docente degli istituti superiori, simile ad analogo ricorso che aveva prodotto in data 24 giugno la sospensione su due circolari ministeriali . “Ancora una volta il ministro Gelmini vuole costringere tutti al fatto compiuto. Prima per rispettare i tagli imposti da Tremonti (in Toscana dal 2008 ad oggi hanno significato per il corpo docente delle sole superiori 4600 posti di lavoro in meno) sono state fatte valere come leggi circolari che non avevano esaurito il percorso legislativo necessario, poi quando il Tar del Lazio sanziona tale procedimento- proseguono i parlamentari- il ministero fa melina non consentendo al tribunale amministrativo di decidere in tempi celeri.
Gli uffici scolastici della Toscana devono però sapere che fino al 19 luglio sono sospese le circolari n.17 sulle iscrizioni alle superiori, fatte in pratica al buio, e la n.37 sugli organici, che ha imposto la secca riduzione di posti di lavoro a tutti i livelli”. Un’interrogazione a risposta immediata al ministro dell’Istruzione Gelmini sulla situazione del liceo Volta di Colle Val d’Elsa è stata presentata da Susanna Cenni, deputata del Partito democratico, dopo le riduzioni di organico del personale scolastico decise dal governo, che minacciano di tradursi nella soppressione di due classi, una terza e una prima.
“Tali riduzioni – scrive Cenni nell’interrogazione, sottoscritta anche dalla capogruppo Pd in commissione cultura, Manuela Ghizzoni, e dal deputato Franco Ceccuzzi – comporteranno innanzitutto gravi ricadute sul sistema didattico: le classi saranno infatti composte da un numero sempre crescente di alunni e caratterizzate conseguentemente dall’impossibilità, da parte del ridotto corpo docente, di poter seguire con attenzione e continuità tutti gli allievi”, con “probabili ripercussioni nell’apprendimento e conseguenze negative sui risultati scolastici degli studenti”.
“Soprattutto gli alunni delle classi prime – continua Cenni – che intraprendono un nuovo e decisivo ciclo di studi, necessiterebbero al contrario di tutto il supporto didattico possibile, anche per limitare il grave fenomeno dell’abbandono che purtroppo caratterizza ancora la scuola italiana”. Il liceo Volta, si legge ancora nell’interrogazione, è “un istituto che rappresenta da anni un fondamentale punto di riferimento per l’offerta didattica e formativa scientifica di un ampio e diversificato territorio e bacino di utenza.
Depotenziarne le opportunità di apprendimento e la qualità didattica non aiuta certo a guardare con fiducia al futuro della nostra scuola”. L’interrogazione chiede al ministro “quali iniziative urgenti intenda promuovere per evitare che la grave riduzione di risorse alla scuola possa compromettere la continuità e qualità dell’offerta didattica, la crescita culturale formativa sociale e culturale degli studenti, ed incentivare, conseguentemente, l’abbandono anticipato degli studi”.