"Non siamo tranquilli rispetto ai lavori in corso nei cantieri dell'Alta Velocità a Campo di Marte -interviene la consigliera comunale Ornella De Zordo- Dovrebbero essere solo opere propedeutiche, cioè di preparazione del cantiere, mentre è evidente che è già iniziata la costruzione dei diaframmi, le pareti in cemento armato che devono sostenere lo scavo. Tali diaframmi peraltro, con le necessarie opere accessorie, potrebbero interferire con il sistema delle fondazioni degli edifici di Via Campo d'Arrigo.
Abbiamo perciò rivolto a Sindaco e Giunta un’interrogazione urgente per sapere con quale criterio le opere suddette siano considerate propedeutiche, e se esiste un progetto costruttivo, depositato al Genio Civile, dove siano previsti gli opportuni tiranti di sostegno per i diaframmi. Crediamo infatti sia nel diritto della cittadinanza ottenere la massima trasparenza e informazione rispetto a cantieri con cui dovremo convivere per almeno 10 anni, e che sia compito dell’Amministrazione esigere da Ferrovie tutte le garanzie del caso". “La situazione ha dell’incredibile” affermano il consigliere comunale di Spini per Firenze Tommaso Grassi e il Consigliere del Quartiere 4, Mario Bencivenni, insieme ad alcuni residenti della zona del Comitato di Via Arnoldi che stamani hanno fatto una conferenza stampa in Palazzo Vecchio. “Secondo gli atti da noi raccolti, in Via Arnoldi si è ricominciato a costruire, in un’area sottoposta a vincolo storico artistico ambientale da Decreto Ministeriale del 1951 e dal Piano di Indirizzo Territoriale adottato dalla regione Toscana con valenza di Piano Paesaggistico nel 2009, residenze private fuori dalle autorizzazioni che le legavano ad un programma di residenza agevolata : il Comune blocchi subito i lavori e faccia chiarezza sull’intera vicenda” hanno aggiunto i due consiglieri. “Questa condizione aggrava ancor di più i dubbi e le critiche sotto il profilo urbanistico e paesaggistico che insieme al Comitato di cittadini della zona abbiamo ripetutamente sollevato – dichiarano Grassi e Bencivenni –: infatti per ottenere l’autorizzazione a costruire i 50 alloggi previsti, di cui la metà facenti parte del programma di residenza agevolata ‘Ventimila alloggi in affitto’, è stata necessaria una variante urbanistica del Comune di Firenze”. “Dopo un ricorso al TAR vinto dal Comitato e una sentenza contraria del Consiglio di Stato, il privato ad inizio giugno ha comunicato il riavvio dei lavori al Comune e iniziato a gettare le fondamenta sulla base della sospensiva dei lavori, si afferma negli atti, prima imputabile all’impossibilità di accedere al cantiere per l’azione ostruzionistica operata dagli abitanti e poi per la sentenza del TAR che annullava i permessi a costruire fino ad allora rilasciati: tutti diritti presunti sostenuti unilateralmente dalla proprietà – hanno aggiunto i due consiglieri –.
Consideriamo per questo necessario che il Comune appuri la validità di questo iter di riavvio dei lavori, in quanto il Consiglio di Stato non ha ripristinato le autorizzazioni ma soltanto revocato la sentenza del TAR, non esprimendosi sulla validità dei titoli edificatori: riteniamo che per riprendere i lavori sarebbe stato necessario un nuovo percorso autorizzativo”. “Con un programma di residenza agevolata completato e per cui la Regione ha già erogato i fondi per gli altri interventi, senza che il Comune abbia avviato le procedure per l’assegnazione degli alloggi, il privato sul sito sta pubblicizzando appunto i 25 alloggi da vendere a libero mercato, che sta realizzando nell’intervento di Via Arnoldi, invece per quanto riguarda gli altri 25 alloggi non ne sappiamo nulla – hanno sottolineato ancora Grassi e Bencivenni- Ci domandiamo infatti, se, nonostante la realizzazione degli alloggi, l’intervento di via Arnoldi possa ancora considerarsi inquadrabile nell’ambito del programma Ventimila alloggi in affitto, e ricordando che le varianti urbanistiche rilasciate per l’intervento dal Comune, erano strettamente connesse alla realizzazione del programma di residenza agevolata, come sia possibile che il Comune consenta edificazioni su quell’area al di fuori del programma medesimo, almeno fino a che non sia approvata analoga previsione di RUC da parte del Comune.
Contemporaneamente, tramite una seconda interrogazione rivolta al Sindaco, contestiamo gli aspetti paesaggistici dell’intervento e evidenziamo un conflitto sia con il piano paesaggistico adottato dalla Regione nel 2009 che con il D.Lgs nr. 42/2004 sui beni paesaggistici soggetti a tutela. Sotto il punto di vista delle autorizzazioni della Sovrintendenza, ci chiediamo come si potrà procedere a realizzare questo intervento edilizio, quando dal 5 agosto sarà scaduto l’atto autorizzativo della Sovrintendenza, che è inderogabile e improrogabile trascorsi 5 anni.
In base a tutte queste motivazioni, - concludono i due consiglieri - riteniamo che il Comune dovrebbe immediatamente bloccare i lavori, sospendere ogni deroga al rumore, inspiegabilmente rilasciata ancor prima rispetto alla presentazione del nuovo avvio dei lavori di inizio giugno, e approfondire la vicenda, consapevoli che qualsiasi sia lo stato di avanzamento dei lavori, ogni irregolarità deve essere sanata con l’abbattimento e il ripristino dei luoghi”.