Eusebio Da Silva Ferreira è l’icona vivente del calcio portoghese. Ma non solo.
È stato l’unico giocatore europeo che negli anni Sessanta ha potuto essere paragonato al grande Pelé. Eusebio, come semplicemente è passato alla storia del calcio mondiale, era un ragazzo africano di una colonia portoghese, il Mozambico, che a diciannove anni arrivò con il suo carico di sogni e speranze in una delle più forti squadre europee, il Benfica. Figlio di un bianco portoghese e di una donna nera, Eusebio ha incarnato per quindici anni il calcio lusitano nella sua essenza finora irripetibile: dotato di un fisico potente e compatto, di un dribbling in velocità al limite della perfezione, di un tiro preciso e micidiale che ne ha fatto uno straordinario realizzatore di gol di rara bellezza.
Come un romanzo la sua giovinezza e la sua carriera, i suoi gol e le sue imprese. Rimarrà tutta la vita il ragazzo semplice con i piedi per terra, la Pantera Nera con gli occhi tristi e il cuore rivolto alla città africana in cui era nato. Una pantera arrivata dalla savana per dare spettacolo e far sognare i tifosi, ma stretta in uno stadio come in una gabbia. Segnare tanti gol e portare la sua squadra alla vittoria era il suo destino. E la sua condanna.
L'autore
Andrea Bacci, senese, impiegato in Prefettura di giorno e scrittore di notte.
Specializzato in letteratura sportiva, ama la boxe e il calcio amatoriale più del calcio attuale. È autore di molti libri di carattere sportivo, dal saggio alla biografia. Per Limina ha pubblicato "Cuore di Pollicino. Storia di Vincenzo Maenza" (2004), "Il cappotto spagnolo. Parate, pazzie e voli acrobatici del dottor Lamberto Boranga" (2005), "L’ultimo volo dell’Angelo biondo. Angelo Jacopucci, pugile" (2006, Premio Selezione Bancarella Sport), "La quarta stella. L’avventura azzurra in Germania" (2006).