Una regione dal marchio famoso nel mondo che, nonostante la crisi, nel 2009 anno terribile “tiene” oltre i 41 milioni di presenze e gli 11,5 milioni di arrivi e che con un calo dello 0,7% fa meglio dell’Italia, dove i soggiorni diminuiscono del 4,7%. In Toscana abbiamo avuto meno stranieri (-3,6%) ma è cresciuto il turismo interno (+2%), ha resistito l’extra alberghiero (-1,2%), con una flessione peggiore (-5,5%) per l’alberghiero, in cui i tre stelle hanno vissuto il loro momento peggiore con una perdita del 12,3%.
Per le famiglie in difficoltà il balneare ha rappresentato una meta-rifugio, con buone performance sulle coste pisane, livornesi e grossetane, ma con perdite sull’Arcipelago (-1,2%) e soprattutto in Versilia con un calo del 4,2%. E’ un settore con luci ed ombre, quello che emerge dagli studi dell’Osservatorio regionale sul turismo, presentati oggi a Firenze nel corso del convegno su “Turismo&Toscana”, dedicato all’illustrazione delle ricerche relative al 2009, e concluso da una tavola rotonda dedicata alle previsioni 2010 e alle tendenze 2011. "Siamo una regione – spiega l’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti – che ha i suoi punti di forza nel mix di proposte tra arte, storia, paesaggio, enogastronomia e che fa della Toscana una meta venduta nel mondo da 2 operatori turistici su 3.
Il nostro compito è quello di consolidare questo primato, migliorando i servizi e la qualità della nostra offerta, puntando sui mercati emergenti dell’Asia e dell’Europa dell’est e al tempo stesso al recupero di quello tedesco e di quello nordamericano, che mostra segnali di ripresa grazie al riequilibrio tra euro e dollaro. Dedicheremo un impegno particolare a far crescere la competitività del sistema-Toscana, attenti alla sostenibilità e ad offrire pacchetti nuovi, sfruttando le potenzialità del web, con un aumento della fruibilità del portale unico del turismo, www.turismo.intoscana.it, ed un lavoro puntuale rivolto agli operatori turistici di India e Cina". Nel 2009 nonostante il calo degli stranieri e anche se non si tratta di grandi numeri, le presenze australiane crescono del 90%, seguite dalla coreane (+70%).
Aumentano i visitatori polacchi (+30%) quelli provenienti dai Paesi Bassi (+24,6%) e gli indiani (+19,6%). "L’obiettivo – conclude l’assessore Scaletti – è di tenere un posizionamento unitario e articolare la nostra capacità di proposta, intercettando nuove fasce di potenziali visitatori. E’ necessario fare sistema mantenendo un contatto costante con gli operatori del settore, rilanciare il turismo congressuale con un Convention bureau regionale, puntare sul turismo sostenibile, sviluppare gli itinerari culturali e tematici e porre maggiore attenzione alla qualità dell’accoglienza, a partire dalle porte d’ingresso in Toscana come porti, aeroporti, autostrade e uffici informazione". I dati dell’Osservatorio turistico regionale su presenze occupazione e imprese In Toscana i turisti italiani crescono del 2% e “salvano” la stagione 2009, nonostante un calo del 3,6% delle presenze straniere, mentre il settore sta uscendo lentamente dalla crisi e spera nelle previsioni che ipotizzano una crescita del 2,6% nel primo seme stre 2010. Sono alcuni dei dati più significativi sul sistema turistico toscano, resi noti dall’Osservatorio turistico regionale che si è basato sugli studi condotti da Irpet, Isnart e Ebt e relativi al 2009, l'anno nero della crisi economica.
Questi, in sintesi, i principali risultati, delle ricerche. La congiuntura 2009 All'interno di un quadro negativo a livello mondiale, con una diminuzione degli arrivi nel mondo del 4,3%, la Toscana mostra una buona capacità di tenuta e un’elevata competitività. Le presenze turistiche nella Regione diminuiscono dello 0,7% rispetto ad un dato nazionale del - 4,7%, mantenendo quasi inalterato il trend di crescita registrato nell'ultimo decennio. La crisi ha giocato un ruolo determinante soprattutto verso i clienti stranieri e i ceti medio bassi.
Gli stranieri sono diminuiti del 3,6% e hanno scelto strutture meno care come le extra alberghiere (che calano dell’1,2% rispetto al - 5,5% dell'alberghiero). In crescita le presenze italiane di un +2%, dovuto a scelte più orientate al risparmio e di soggiorni vicini a casa, di durata più breve, in strutture come campeggi e agriturismi, determinando un calo vistoso (- 12,3%) nei tradizionali alberghi a 3 stelle. Gli italiani hanno tagliato sulle vacanze fuori stagione e le mete più gettonate restano le località balneari.
Tra 2008 e 2009 infatti il balneare (che conta il 20,7% delle imprese turistiche totali) è l'unico comparto a crescere, soprattutto sulle coste pisane, livornesi e, in parte, grossetane, mentre più penalizzate sono le aree rurali, termali e le città d'arte che, pur in calo, continuano a essere il segmento più ricco del sistema e beneficiano dell'effetto cuscinetto delle presenze italiane: il 56,6% delle imprese totali opera nel comparto arte e affari. Presenze per area e comparto Nel 2009 non tutte le aree hanno risentito allo st esso modo alla crisi.
I punti più critici si sono registrati nelle località termali, con Montecatini a - 11,8%, mentre Chianciano ha segnato un +2,9%. Il sistema turistico fiorentino ha accusato per due anni un calo di presenze del 4,3%, con Lucca e Arezzo, che scendono di oltre il 7%. In controtendenza Pisa e Livorno, rispettivamente con +7,1% e +6,7%, insieme a Siena dove è maggiore la presenza di italiani che alloggiano in strutture extra alberghiere. Il balneare, pur in ripresa, non va forte in tutte le aree, soprattutto in quelle che offrono un prodotto turistico “maturo” come la Versilia, che perde il 4,2%, e l'Arcipelago, con il - 1,2%.
Le imprese turistiche A fine 2009 il settore turismo ha registrato 26.630 imprese (tra accoglienza, ristorazione e servizi), cioè il 6,4% del tessuto imprenditoriale regionale e il 12,1% del terziario, con l'extra alberghiero che è cresciuto del 79,6%. Si nota la forte attrattività lavorativa per i giovani (cresce il personale sotto ai 29 anni) per le donne (preferite nel 37,2% dei casi di nuove assunzioni) e che nel medio periodo vede anche buone aspettative occupazionali.
Nell’ultimo decennio il solo calo nel fatturato si è registrato negli ultimi mesi del 2009. Per molte aziende (il 50,5%) è dovuto alla congiuntura, anche se le più piccole hanno risentito meno della crisi e si dichiarano le più disponibili ad assumere. Tre su quattro ricercano professionalità legate al commercio e ai servizi, dotate di conoscenza delle lingue dei Paesi emergenti, uso del web, tecniche di vendita e marketing. Le nuove figure richieste sono sempre più specialistiche: esperti di biologico, turismo sostenibile e marketing 2.0.
Tendenze e offerta per i mercati esteri Dagli studi esce confermata la vocazione internazionale della Toscana, e le previsioni 2010 e 2011 sono positive, con una ripresa degli arriv i nel mondo del 2%. L'appeal della Toscana è ancora forte nei viaggi organizzati, venduti dal 63,4% degli operatori internazionali che propongono l'Italia, anche se sono in calo le presenze dal mercato anglofono e da quello tedesco. Crescono, anche se non si tratta di grandi numeri, le provenienze extraeuropee ed europee, con Australia (+90%) e Corea (+70%) in testa, la Polonia al +29,9%, i Paesi Bassi al +24,6%, l’India al +19,6%, la Francia al +17%, e il Belgio all’11,8%.
Bene gli itinerari classici, con i centri culturali e artistici venduti dal 63,7% dei tour operator che hanno in Firenze e Siena le mete privilegiate, seguite dai percorsi enogastronomici, dagli agriturismi (che sono il quarto prodotto in ordine di presenza sui cataloghi). Tra i maggiori “competitors” della Toscana figurano in Italia Lazio, Veneto, Sicilia, Umbria, Puglia e in Europa Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna. Nel balneare soffriamo la concorrenza interna di Sardegna, Sicilia, Liguria e Campania, anche se la costa toscana resta competitiva.
di Tiziano Carradori e Beatrice Penni