La Toscana crede nelle potenzialità del bosco. La Regione Toscana, infatti, con la Delibera approvata dalla Giunta nei giorni scorsi, inizia a dare seguito all’impegno assunto in campagna elettorale, per un rilancio delle foreste e dell’economia montana. "Il pacchetto di interventi contenuti nella Delibera di indirizzo della Regione Toscana, che comprendono difesa del suolo, silvicoltura sostenibile, energia dal bosco, filiere locali, zootecnia in bosco – sottolinea Marco Failoni, presidenza regionale della Cia Toscana –, risponde ad obiettivi condivisibili ed indica linee di azione concrete.
La Regione Toscana – aggiunge Failoni – ha ben compreso come per salvaguardare le foreste occorra coniugare interventi di sviluppo che garantiscano reddito e lavoro al settore, con regole certe e rigorose che salvaguardino il valore ambientale insostituibile dei nostri boschi. Stupisce ed amareggia invece – conclude Failoni – quello che si è visto qualche giorno fa nel corso della trasmissione ‘Striscia la notizia’ con un servizio tendenzioso di inaccettabile criminalizzazione del taglio del bosco.
Ed indigna anche il comportamento del Ministro Prestigiacomo, la quale nulla ha fatto in questi anni per il settore, che ha deciso di cavalcare in modo irresponsabile il taglio scandalistico del servizio, venendo meno al proprio ruolo istituzionale". Il bosco, secondo la Cia Toscana, ha bisogno di essere “coltivato” per poter essere salvaguardato; tagliare il bosco, seguendo i criteri e le regole della buona silvicoltura, vuol dire rinnovarlo e garantirne la tutela e la crescita.
Per dare una prospettiva ai nostri boschi occorre promuovere attività economiche che garantiscano reddito a chi ci vive e ci lavora. "Nel piano straordinario per le foreste – sostiene il responsabile della Cia Toscana – dovranno essere poste al centro azioni specifiche per il potenziamento ed il sostegno del sistema delle imprese operanti in campo forestale: promozione di consorzi e forme associative, affidamento della manutenzione del territorio alle imprese locali, accordi di filiera per lo sviluppo della filiera energetica, qualificazione del lavoro e lotta al lavoro nero – conclude Failoni – rappresentano interventi essenziali per il rilancio del settore, senza i quali gli sforzi di investimento rischiano di disperdersi senza creare quella nuova economia sostenibile che rappresenta l’obiettivo della strategia regionale".