E' iniziato con due sold out a Bari e Genova il tour di Nina Zilli, l'artista rivelazione dell'anno. Il tour toccherà i club delle principali città italiane, con una nuova data appena aggiunta il 30 aprile a Roma. Nina sarà accompagnata da 6 eccellenti musicisti (Gianluca Pelosi al basso, Nico Roccamo alla batteria, Cesare Nolli alla chitarra, Marco Zaghi al sax, Riccardo Gibertini alla tromba e Angelo Cattoni alle tastiere) per un travolgente live set in cui propone i brani dell'album d'esordio, oltre ad una serie di cover fondamentali per la sua formazione musicale: black music in stile motown, blues, reggae, atmosfere retrò che richiamano gli anni 50 e 60, passando attraverso Fred Buscaglione, Mina, Adriano Celentano. Dopo aver vinto il prestigioso Premio della Critica nella sezione Nuove Proposte dell'ultimo Festival di Sanremo con la canzone "L'uomo che amava le donne", l'album di Nina Zilli "Sempre Lontano" è arrivato al quinto posto della classifica ufficiale di vendite, un risultato straordinario per la nuova regina italiana del soul.
Sin dal primo singolo, "50mila", cantata in duetto con Giuliano Palma e inserita adesso nella colonna sonora del nuovo film "Mine Vaganti" di Ferzan Ozpetek, il profilo di Nina è in costante e vertiginosa crescita. NINA ZILLI Cresciuta tra Irlanda e Stati Uniti, il suo idolo è Nina Simone, da qui il nome d'arte. Compone, suona piano e chitarra, canta, arrangia, si ispira alla musica americana anni 50' e 60', rilegge lo ska, il rocksteady, il reggae e il beat italiano. "Sembra un paradosso - afferma - ma la musica anni '50 ha la caratteristica di non scadere.
Il suono della Motown rappresentò il primo pop a livello mondiale, le melodie soul di allora restano indimenticabili. Devo ringraziare Amy Winehouse per aver riportato l'attenzione su questa epoca artistica e per aver risvegliato l'interesse della discografia e del pubblico. Sono in tour da anni, ho un mio stile definito ma se non fosse stato per lei, forse nessuno si sarebbe accorto di me". Ostinata e caparbia, ha proseguito con le sue velleità artistiche: "I miei genitori non mi hanno mai appoggiata, confessa, mia madre mi diceva che potevo farlo, sì, per hobby, ma non per professione, desiderava che mi laureassi...
comunque nessun risentimento erano discorsi da genitori coscienziosi, anzi, oggi sono molto felici". Dimostra un'attenzione particolare verso il bistrattato mondo femminile. "Perché l'immagine della donna oggi è tremenda. E sono inviperita se penso che le ragazzine aspirano soltanto a fare le veline o a sposare un calciatore. Sono per il Girl Power, ma le Spice Girls lasciamole perdere". "Soul, rocksteady/reggae e beat sono da sempre i miei amori più grandi ed è per questo che negli anni ho continuato a collaborare con band legate a questi generi, ultimi tra tutti gli Africa Unite, per i quali ho cantato "Bomboclaat Crazy" nell'ultimo disco "4 riddim 4 unity", Giuliano Palma & The Blue Beaters e i Franziska, nei dischi e nei concerti in giro per Italia ed Europa.
Oggi scrivo quello che canto. E mi chiamo Nina Zilli".