Nella seduta di ieri sera, infatti, il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento con i voti favorevoli di tutti i gruppi politici. «Il nostro obiettivo è prevenire e contrastare gli effetti delle dipendenze da gioco –dice Filippo Torrigiani, assessore empolese alla città sicura– e con questo regolamento diamo seguito al percorso iniziato nel 2007, quando il Consiglio comunale, su mia proposta, nata dal lavoro preziosissimo svolto dall’Arci Empolese Valdelsa, approvò una mozione che chiedeva di intensificare i controlli sul gioco d’azzardo.
Mi ha fatto molto piacere che il regolamento sia stato apprezzato e votato da tutti i gruppi politici e a loro va tutta la mia riconoscenza. E’ un segno importante di maturità politica e attenzione su questi temi, che devono essere posti in primo piano anche a livello nazionale. E l’esperienza di Empoli è un esempio da esportare». Ecco alcune delle norme più importanti introdotte dal regolamento. Le sale giochi dove sono installati apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro dovranno essere ubicati ad una distanza di almeno 250 metri lineari da scuole, caserme, ospedali, cimiteri, chiese e luoghi religiosi; case di cura o altri luoghi destinati all’accoglienza di persone per finalità educative o socio-assistenziali; dalla sede del Servizio tossicodipendenze dell’Asl 11; dai luoghi di interesse turistico per la città di Empoli, ovvero il museo della Collegiata di Sant’Andrea, piazza Farinata degli Uberti e la fontana del Pampaloni, la Casa natale del Pontormo, la Casa di Ferruccio Busoni e il Centro studi musicali.
Per rendere più agevole la sorveglianza, le sale giochi dovranno essere ubicate esclusivamente al pian terreno. Gli apparecchi con giochi che danno vincite in soldi, il cui utilizzo è destinato solo ai maggiorenni, devono essere collocati in un’area separata rispetto agli altri giochi e alle altre attività che si svolgono nel locale. I gestori sono tenuti a vietare l’utilizzo degli apparecchi da gioco ai minorenni, anche facendosi mostrare un documento di riconoscimento valido.
Le sale giochi non possono utilizzare nell'insegna o nei messaggi pubblicitari il termine “casinò”, in quanto riservato alle case da gioco autorizzate con legge dello Stato, né altri termini che richiamino il concetto di gioco d'azzardo. I gestori dei locali sono invitati ad esporre materiale sul gioco responsabile e i recapiti di associazioni che danno assistenza nei casi di dipendenze patologiche. L’orario di apertura delle sale-giochi sarà prossimamente oggetto di una concertazione con le associazioni che rappresentano gli operatori del settore giochi, le associazioni di categoria dei consumatori e le forze dell’ordine.
La materia sarà poi disciplinata da un’apposita ordinanza del sindaco. «Il regolamento è solo uno degli strumenti per contrastare la dipendenza da gioco -riprende Torrigiani- e allo studio ci sono altre misure che intendiamo mettere in campo per contrastare il fenomeno e rendere il gioco d’azzardo responsabile e consapevole. Per esempio, coinvolgere l’Asl per organizzare corsi di formazione indirizzati ai gestori delle sale giochi, che potranno poi fregiarsi di una sorta di certificazione etica di gioco responsabile, da mettere in evidenza con un apposito marchio nei loro esercizi ». «La dipendenza da gioco sta diventando un’emergenza nazionale,IL 2% degli italiani ha purtroppo dipendenza da gioco –ha spiegato Torrigiani nel suo intervento in consiglio comunale- e del problema si sono già resi conto in tante parti d’Italia.
Comuni importanti del paese ci hanno già chiesto informazioni sul regolamento e diversi sono i convegni sul tema a cui siamo stati chiamati a esporre la nostra esperienza».