Firenze- La nuova Giunta regionale toscana è la più rosa d'Italia insieme a quella pugliese. Le nomine di ieri hanno confermato le intenzioni del neo eletto presidente, Enrico Rossi, che auspicava un'ampia partecipazione femminile nel governo regionale. Questo il prospetto delle regioni italiane in cui si votato alle elezioni del marzo scorso con il numero dei componenti della Giunta, le donne elette e la popolazione totale aggiornata al novembre 2009 (dati Istat). Devono ancora nominare la Giunta regionale il Lazio e la Campania. «C'è tra queste persone un tratto unificante: quello di esser state molto esigenti con se stesse, con una grande ambizione a impegnarsi.
E' una giunta di svolta in una fase di svolta». Questa la valutazione del presidente della regione Enrico Rossi, che ieri ha riunito informalmente la sua squadra nella sala della giunta e poi ha incontrato i giornalisti nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati. Nel corso del primo incontro il presidente ha anche annunciato che, una volta nei suoi pieni poteri, la giunta si riunirà martedì della prossima settimana per affrontare l'esame e l'approfondimento del programma di governo, il patto che tiene insieme la maggioranza.
Quanto alla formalizzazione e al completamento dell'affidamento delle deleghe Enrico Rossi ha affermato che deciderà al più presto. «T ra le altre devo darne una – ha commentato – che ho già ben applicato, quella delle pari opportunità». L'esecutivo toscano infatti ha al suo interno, su una compagine di dieci membri, cinque donne, a cui sono stati affidati ruoli di grande importanza e responsabilità. «Siamo una squadra leggera – ha proseguito il presidente – rappresentativa della Toscana, molto aperta.
Il carattere di diversità e la ricchezza delle esperienze delle persone di cui è composta sarà un valore. La giunta è un organismo in cui la politica si costruisce insieme, e all'interno del quale non si risponde direttamente alle forze politiche. Questo è un tratto che ha sempre caratterizzato l'esperienza di governo che mi ha preceduto. Nel comporre una giunta è giusto tenere conto di tanti fattori. Ciò che mi ha però guidato è stato soprattutto la qualità. Ho sentito la responsabilità di produrre dei cambiamenti, ho scelto da me e chi mi conosce mi crede.
Sento questa giunta come la mia giunta e questo mi impegna personalmente. Sono dispiaciuto per alcune situazioni irrisolte e vedremo come rispondere e sciogliere queste difficoltà.». Un altro impegno assunto subito dal presidente è una maggiore presenza sul territorio. A questo scopo, rinnovando e intensificando una prassi della giunta precedente, Rossi e i suoi assessori saranno presenti nelle varie province toscane con cadenza mensile, così da coprire tutta la regione nell'arco di circa un anno.
Comprensibile la curiosità della stampa nei confronti delle due scelte considerate più imprevedibili, la nomina di Daniela Scaramuccia alla sanità e e quella di Anna Marson dall'urbanistica e pianificazione del territorio. «La sanità – ha affermato il presidente – rimane un tema eminentemente politico e un ve ro dirigente di un sistema così complesso e delicato come quello della sanità non può che essere, gramscianamente, che un professionista e un politico insieme. Grazie a tutto il lavoro fatto fino ad ora ci siamo potuti permettere di scegliere una persona con grande competenza e con una forte sensibilità, che strada facendo diventerà anche politica.
Sono sicuro che Daniela sarà un grandissimo assessore alla sanità, ve ne accorgerete. Quanto all'urbanistica – ha concluso – la Toscana ha buone leggi e ha beneficiato di un buongoverno complessivo in questo settore. Non escludo si possa far meglio, non escludo che si possano avvertire rischi di un uso non sufficientemente attento del territorio e degli effetti della bolla immobiliare a cui la Toscana non è stata del tutto immune. Tutta l'esperienza tecnica e amministrativa di Anna Marson, il cui curriculum viene definito da qualcuno, in modo singolare, come movimenti sta, parla di una politica che non contraddice quella avuta finora ma può migliorarla». “La Giunta Rossi, così come è stata presentata dal neo presidente della Regione Toscana, non mangerà il panettone”.
Questa la convinzione del Coordinatore Regionale del Pdl Toscana Massimo Parisi “La montagna ha partorito un topolino. Nonostante i commenti entusiastici dei vertici del Pd regionale per i risultati delle consultazioni del 28 e 29 marzo scorso- ha aggiunto Parisi - il centrosinistra toscano si conferma a trazione dipietrista. Le trattative per la formazione della Giunta, trascinatesi fino alla tarda notte come nel peggiore stile della Prima Repubblica (meno male che gli assessori li sceglieva Rossi!), hanno umiliato il Pd sia nella sua dimensione regionale che sui territori.
E tutto questo è avvenuto più con la logica del manuale Cencelli che tenendo conto degli interessi toscani, subordinati al mantenimento dei precari equilibri tra le forze politiche che hanno sostenuto Rossi”. “Il nuovo governo regionale – ha proseguito Parisi – è un miscuglio malriuscito di radical chic ed estremismo ideologico: la sanità affidata ad un tecnocrate, giusto per dare alla giunta un'aurea di managerialità ha in realtà estromesso la politica dall'80 per cento del bilancio della Regione; l'urbanistica assegnata ad una Pancho Pardi in salsa rosa, condannerà all'immobilismo la Regione.
Con buona pace di tutti quegli ambienti e poteri che, anziché confidare nel progetto di rinnovamento del centro-destra, hanno preferito ascoltare le sirene della discontinuità di Rossi. Peggio ancora è andata ai territori. Firenze, la capitale della nostra regione, è decisamente sotto rappresentata, sia quantitativamente che qualitativamente. Per non parlare di realtà territoriali importanti come Prato, Lucca, Arezzo, estromesse dalla Giunta Regionale. Con le scelte di Rossi – ha concluso Parisi – siamo arrivati all'applicazione politica del tafazzismo: solo che a farsi del male non è solo il Pd, che paga le proprie contraddizioni, ma la Toscana tutta, che può rinunciare ad ogni speranza di rilancio e rinnovamento.
Le divisioni nella maggioranza e quelle interne al Pd che si sono manifestate in questi giorni con la ribellione dei territori, le contraddizioni programmatiche – che difficilmente saranno sciolte da una composizione di governo di questo tipo – mi fanno ritenere che la Toscana si trova di fronte ad un bivio: o un immobilismo ancora più marcato dell'epoca Martini oppure questa giunta sarà sottoposta presto a larghi rimaneggiamenti, con buona pace di quella stabilità che sarebbe necessaria per rilanciare la nostra regione”. L’eurodeputato della Lega Nord, onorevole Claudio Morganti, interviene sul programma governativo di Rossi: “Sul discorso riguardante le case popolari ho letto il programma di Rossi.
Danno di razzisti a noi, ma i veri razzisti sono loro. Mentre noi vogliamo che vengano premiati coloro che credono nel territorio toscano portando a dieci anni la residenza in Toscana per tutti, mettendo sullo stesso piano gli italiani provenienti da altre regioni e gli stranieri, Enrico Rossi e la sua squadra vogliono colpire soltanto gli extracomunitari. Sono loro i razzisti. Non è giusto che un napoletano, un ligure, un lombardo, un molisano etc, che sono italiani, ma che non hanno mai vissuto in Toscana, così come i comunitari, possano venire qui e chiedere subito di entrare in graduatoria mentre chi viene da fuori Europa non può farlo e deve attendere cinque anni.
Questo è razzismo allo stato puro”. “Due riconoscimenti importanti per Siena e per il suo territorio che arrivano dalla Regione Toscana e che accogliamo con apprezzamento e soddisfazione”. Con queste parole il presidente dell’amministrazione provinciale senese, Simone Bezzini commenta l’elezione di Alberto Monaci alla guida del Consiglio regionale della Toscana e la nomina del sindaco di Chiusi, Luca Ceccobao nella giunta di Enrico Rossi con deleghe alle infrastrutture e alla mobilità.
“L’elezione all’unanimità di Alberto Monaci alla presidenza del consiglio regionale – aggiunge Bezzini – è un riconoscimento significativo per la capacità e per l’esperienza che ha maturato negli anni e che saranno elementi preziosi per svolgere un ruolo di garanzia istituzionale di primissimo piano”. “Nell’esprimere un apprezzamento complessivo per le scelte compiute dal presidente della Regione, Enrico Rossi nella formazione della sua squadra di governo – continua Bezzini – Siena saluta con grande soddisfazione la scelta di coinvolgere una persona giovane, come Luca Ceccobao, ma che ha alle spalle una solida esperienza in campo politico e amministrativo, con risultati più che positivi.
Siamo convinti che Rossi e la sua giunta sapranno affrontare al meglio le sfide di innovazione e di rilancio che la Toscana ha di fronte per rimettersi in moto. Con Ceccobao – conclude Bezzini – Siena saprà portare un contributo positivo al governo regionale. La Provincia è pronta, da subito, a collaborare con la Regione e, in particolare, con il neo assessore, per modernizzare le infrastrutture viarie e ferroviarie presenti sul nostro territorio. E’ una sfida importante che ci vedrà protagonisti per il bene dei nostri cittadini.
A Enrico Rossi, Alberto Monaci e Luca Ceccobao, a nome di tutta l’amministrazione provinciale di Siena, vanno i più sinceri auguri di buon lavoro”.