E' stato presentato oggi lo studio Irpet sull’aeroporto di Firenze commissionato da Confindustria Firenze. Nuova pista e riqualificazione dell’aerostazione porterebbero ad una crescita dell’occupazione diretta del 100% e di quella indiretta di oltre il 50%, aumentando al tempo stesso l’attrattività e la competitività del territorio. Ma, soprattutto, il concorrente di Peretola non è Pisa, bensì Bologna. “Non è più solo la politica a sostenere quanto noi affermiamo da anni, ovvero che per l’aeroporto di Firenze una nuova pista è prioritaria.
Adesso lo afferma anche un organo tecnico come l’Irpet. Per questo auspichiamo ora che la nuova giunta regionale e la Provincia di Firenze abbandonino ogni remora e si adoperino per la costruzione della nuova pista al Vespucci”. Parola del Coordinatore provinciale del Pdl a Firenze Nicola Nascosti, fresco di elezione al Consiglio regionale della Toscana nella lista fiorentina del Pdl. “Se non vogliamo paralizzare lo sviluppo dello scalo di Firenze e, con esso, la crescita di Firenze e dell’intera area metropolitana – prosegue Nascosti – è evidente oggi più che mai che la realizzazione di una nuova pista è assolutamente prioritaria.
Di conseguenza, soprattutto dato che Irpet è un organismo che fa capo alla Regione Toscana, ci auguriamo che la nuova giunta che Rossi va confezionando tenga conto di questo importante studio. Naturalmente ci aspettiamo che anche la Provincia, con il suo presidente Barducci, faccia poi lo stesso. Solo così si potrà finalmente procedere velocemente a individuare un percorso che consenta la realizzazione celere del progetto di una nuova pista a Peretola”. “Qualsiasi ipotesi di potenziamento dell'aeroporto di Peretola deve essere valutata complessivamente, e non solo da un punto di vista economico, come fa Confindustria.
La Piana, o meglio quel che ne resta, ha delle grosse criticità ambientali, che saranno aggravate dalle scelte che le amministrazioni stanno facendo: inceneritore, terza corsia, centri commerciali, insediamento di Castello” così Ornella De Zordo consigliera a Palazzo Vecchio perUnaltracittà. “Il territorio non è una preda da aggredire: questo principio dovrebbe essere ormai acquisito. Invece ci si balocca con artifizi lessicali, per cui un "termovalorizzatore" diventa il non plus ultra per il "parco" della Piana.
Ci sono migliaia di persone che abitano, studiano e lavorano in un ambiente già pesantemente inquinato, e l'aeroporto, anche nella misura attuale, contribuisce in maniera significativa. L'inquinamento non è solo acustico, quindi tangibile, ma anche atmosferico e quindi intangibile ma fortemente dannoso per la salute della popolazione. Un incremento consistente del traffico aereo non porterà certo benefici a questa situazione, e sicuramente una valutazione seria deve partire dai dati ambientali della zona.
Sugli effetti economici ci permettiamo una considerazione: quando devono essere compiute scelte impattanti, la previsione (tutta da dimostrare) della creazione di posti di lavoro sembra la priorità, in nome della quale tutto si giustifica. Poi, quando le opere sono compiute, la priorità torna dove - evidentemente - è sempre stata: nel profitto dei grandi operatori. Quest'anno l'aeroporto di Peretola ha perso il 12% di passeggeri, complice la crisi, ma ha aumentato gli utili del 6%. Come? Con una drastica riduzione delle spese e taglio del personale, a danno di chi lavora dentro l'aeroporto e della sicurezza di tutti, passeggeri e staff.
A dimostrare che i maggiori utili non corrispondono necessariamente a maggior numero di posti lavoro” termina De Zordo. Per prendere visione dello studio clicca qui.