Anoushka Shankar sarà "live" a Firenze con la sua band di musicisti indiani, presso la Chiesa di S. Stefano al Ponte Vecchio, per presentarci la tradizione - ereditata dal padre Ravi - di musica indiana per sitar rivista attraverso il suo incredibile virtuosismo sia melodico che ritmico e accompagnata da tabla, bansuri, flauto, tanpura. Anoushka Shankar è considerata come una delle figure di spicco nel panorama musicale contemporaneo, il suo sitar é capace di produrre note magiche, in una mistica atmosfera che colora le emozioni.
La sua musica è intensamente legata alle profonde radici della musica classica indiana, ma parallelamente si è affermata nel panorama internazionale come esecutrice e compositrice in una varietà di generi ricchi di contaminazioni, tra cui l'elettronica, il jazz, il flamenco e la musica classica occidentale. L'antica tradizione musicale indiana del Raga, considerato proprio come ciò che “colora la mente”, arricchita da contaminazioni contemporanee rivive in questa grande interprete, figlia del leggendario maestro di sitar Ravi Shankar.
Dopo il successo mondiale del suo quarto album da solista Rise, nominato per un Grammy Award, ha fondato nel 2006 “The Anoushka Shankar Project” con cui propone le sue creazioni e sperimentazioni con musicisti indiani e occidentali, utilizzando strumenti acustici ed elettronici. Tradizione e modernità in un abbraccio cosmopolita che riflette le sue origini multiculturali: nata a Londra da padre indiano e chiamata con nome russo, oltre ad essere la sorella minore di Norah Jones. Anoushka è stata la prima donna a suonare al Ramakrishna Centre di Calcutta, la prima donna indiana ad esibirsi alla Grammy Awards Ceremony, e la prima donna a ricevere l'House of Commons Shield nel 1998. Una multiforme personalità musicale che attraverso il suo incredibile virtuosismo, melodico e ritmico, estende i confini della musica classica indiana fino a creare un suono senza tempo. Nata il 9 giugno del 1981, ha cominciato a suonare il sitar a 9 anni e a 13 ha debuttato in teatro a Nuova Delhi, poi ha collaborato nei dischi e nei concerti del padre.
Negli stessi anni ha firmato un esclusivo contratto discografico con Angel / EMI, e nell'autunno del 1998 ha visto la luce la sua prima registrazione da solista, Anoushka, che ha ottenuto un enorme successo della critica. Nel corso degli anni è cresciuta anche la sua reputazione internazionale come sitarista classica, esibendosi in oltre 80 concerti l’anno. Un punto culminante nella sua carriera è stato, nel 2002, il concerto in omaggio al defunto George Harrison alla London's Royal Albert Hall, durante il quale si esibì in una nuova composizione scritta da suo padre, accompagnata dalla chitarra solista di Eric Clapton. Il suo talento ruota e si espande a 360 gradi.
Autrice del libro Bapi: l’amore della mia vita, un intimo ritratto biografico di suo padre, nel 2004 ha conseguito una nomination come miglior attrice non protagonista dal National India Film Awards per il debutto in Dance Like a Man, di Pamela Rooks. Nello stesso anno, è stata scelta tra i 20 eroi asiatici dalla rivista Time, successivamente è diventata il primo ambasciatore indiano per le Nazioni Unite per il Programma Alimentare Mondiale. Ha collaborato con grandi artisti di fama internazionale comparendo nelle registrazioni di Sting, Lenny Kravitz e Thievery Corporation, ha duettato con il famoso violinista Joshua Bell nel Verbier Festival del 2007.
Già nel 2000 è apparsa al Festival di Evian in un duetto sitar-violoncello con Mstislav Rostropovich, e nel 1998 ha duettato con Jean-Pierre Rampal, suonando entrambi sitar e pianoforte. Si è anche esibita come solista nel Primo Concerto per sitar e orchestra organizzato dal padre Ravi.