E’ dedicato agli appassionati di musica indiana l’ultimo appuntamento del Festival delle Colline, venerdì 15 luglio (ore 21,15) a Villa Novellucci nel comune di Cantagallo. Sul palco due dei massimi interpreti della tradizione orientale, il sitarista Rafique Khan – tra i i pochi artisti indiani capace di confrontarsi con la difficile tecnica del “Gamak Taans” - e il tablista Udai Mazumdar, già allievo di Ravi Shankar. D’eccezione anche la cornice dell’evento, Villa Novellucci di Cantagallo, un edificio storico (privato) situato in una delle aree più panoramiche della zona.
Villa Novellucci è stata restaurata di recente e sarà aperta al pubblico per l’occasione. Ingresso gratuito.
UDAI MAZUMDAR
E' un giovane e virtuoso tablista del Benares Gharana (scuola di Benares). Proviene da una famiglia di musicisti e artisti rinomati di Allahabad. Suo padre, Partho Sarathy Mazumdar, è stato uno dei primi musicisti indiani ad introdurre la chitarra nell'ambito della musica classica indiana.
Udai cominciò studiando canto, ma fu ben presto attratto dalle straordinarie possibilità ritmiche delle Tabla.
Il suo primo incontro con le Tabla avvenne alla tenera età di 6 anni, sotto la guida di Dilip Kumar e Alok Ganguly. Nel 1981, si rivolse all'eminente Pandit Ashutosh Bhattacharya, uno dei primi discepoli del leggendario Pandit Kanthe Maharaj, per perfezionare le sue doti artistiche. Cominciò a partecipare a numerosi concorsi, vincendoli tutti. Nel 1989, il grande Maestro di Sitar di fama mondiale Pandit Ravi Shankar, notando il suo eccezionale talento, lo prese sotto la sua tutela. Udai si trasferì così a New Delhi, dove visse alcuni anni presso il suo Maestro, approfondendo la sua esperienza musicale ed apprendendo la difficile arte dell'accompagnamento alle Tabla.
Attraverso gli anni, Udai ha sviluppato una grande capacità evocativa ed espressiva come tablista, grazie al suo innato talento musicale e al suo sensibile approccio sia artistico che professionale. La sua dedizione e il suo impegno sincero nei confronti della musica classica e delle percussioni indiane lo hanno reso abile sia come solista che come accompagnatore. Udai aspira ad applicare le sue capacità di musicista per integrare le Tabla come parte di un'unità musicale all'interno dell'area d'esecuzione.
Ha partecipato a molti importanti festival indiani e internazionali, suonando, inoltre, per Pandit Ravi Shankar in diverse occasioni (tra l'altro per le famiglie reali d'Inghilterra e Svezia). Si esibisce regolarmente per la radio e la televisione nazionali indiane. Durante i suoi viaggi in India ha partecipato al Durgalal Festival di Delhi, al Saptak Festival di Amhedabad, al Sankat Mochan Festival di Varanasi e al Vasantahabba Festival di Bangalore. Le sue partecipazioni internazionali includono l'International Folk Festival in Ungheria, l'International Drum Festival in Germania, il World Musical Festival di Roma, l'International Music Festival for the Victims of Tschernobyl di Gomel (Minsk) in Bielorussia, e un interessante progetto di musica e danza, con successiva tournée, in America, al quale ha contribuito, insieme a diversi artisti di musica classica indiana e locali, con composizioni e accompagnamento.
Le sue esecuzioni ed alcune interviste sono state trasmesse anche da Radio Switzerland, Radio France e la BBC. Ha inoltre partecipato ai CD "Echoes from India", "Fulfillment", "Reverberations" e "Walk On". Il suo interesse è rivolto anche alla musica sperimentale. Dal 1994 collabora con diversi gruppi occidentali, esibendosi con essi in concerti in vari paesi europei. Stabilendo un rapporto speciale con gli amanti della musica, e con le sue memorabili esecuzioni del linguaggio universale delle Tabla, Udai ha conquistato un vasto pubblico ed ha ottenuto importanti riconoscimenti dalla critica.
Attualmente, Udai è seriamente impegnato nella sua attività concertistica e come Maestro di Tabla, e continua a prendere lezioni dal suo illustre Maestro Pandit Ravi Shankar.
RAFIQUE KHAN
Rafique Khan è nato, assieme al fratello gemello, a Dharwad in famiglia di musicisti di fama internazionale: il padre Ustad Abdul Karim Khan fu un noto suonatore di Sitar mentre al nonno, Ustad Rahimat Khan viene attribuito l’uso dell’ottava di base nel sitar.
Con un tale albero genealogico non sorprende che i due fratelli abbiano iniziato a suonare il sitar all’età di nove anni e siano diventati, poi, due famosi musicisti.
Infatti, grazie agli insegnamenti del padre e dello zio Ustad Dastagirr Khan (che diede loro lezioni di Gayaki Ang), passarono brillantemente gli esami di musica della Gandharva Mahavidyalaya di Mumbai e si laurearono in Filosofia all’università di Goa. I due fratelli si sono esibiti, con i loro sitar, praticamente in ogni città indiana nonché in prestigiosi festival musicali, come ad esempio il Master Dinanath Mangeshkar Sangeeth Sammelan di Goa o il Swami Haridas Sangeeth Samaroth and Kalke-Kalakar di Bombay.
Il successo, anche di critica, che hanno raggiunto in breve tempo è testimoniato dai prestigiosi premi vinti nel corso della loro carriera: a partire dal “Sur Mani Award” del Sur Singar Samsad di Mombai (ottenuto a soli 23 anni) fino ad arrivare alla classificazione come “A” artists da parte della India Radio che ha, tra l’altro, trasmesso nel palinsesto nazionale tre loro recitals. L’unicità dei fratelli Khan sta nel perfetto connubio in cui riescono a fondere i due diversi stili del “Gayaki Ang” e del “Tantakari Ang” e nel modo in cui riescono a padroneggiare la difficile tecnica del Gamak Taans.
Durante le esibizioni, i due artisti sono talmente concentrati sulla loro arte da dichiarare di perdere coscienza di tutto ciò che li circonda, trasformando, in questo modo, la musica in pura melodia.