Il Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna ha richiesto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un intervento straordinario per fronteggiare l’emergenza idrogeologica nei suoi territori e alleviare le ripercussioni sulla situazione socioeconomica dell'area protetta. Il Parco ha segnalato la sua immediata disponibilità per un incontro che permetta di individuare le misure da attivare e quantificare le risorse necessarie.
La stima prudenziale di queste ultime si ritiene debba ammontare ad una cifra non inferiore ai 600.000 euro. Gli episodi più rilevanti portati all’attenzione del Ministero riguardano una frana in località Fiume d’Isola di Badia Prataglia (il centro abitato più popolato del Parco), nel comune di Poppi ed un’altra, di grandissima entità, nei pressi di Corniolo, nel Comune di Santa Sofia. Si è fatto anche presente che in molte altre zone del Parco la rete sentieristica e la viabilità minore è stata compromessa da numerosi dissesti di media entità, la cui sistemazione richiederà non poche energie, sia economiche che operative. Per l’intervento nei pressi di Badia Prataglia la Prefettura di Arezzo sta coordinando le azioni, assieme all'U.T.B.
del Corpo Fiorestale dello Stato, al Comune di Poppi, alla Provincia di Arezzo e all’Ente Parco. Le risorse disponibili risultano però insufficienti a risolvere definitivamente il problema. Il movimento di terreno nei pressi di Corniolo ha interessato oltre cento ettari di versante con un movimento franoso di oltre tre milioni di metri cubi, ciò che ha comportato la totale distruzione di alcune case e di un intero tratto di strada provinciale, accesso tra i più importanti al Parco Nazionale.
Questa situazione ha provocato gravi ripercussioni sulle attività di fruizione e valorizzazione dell’Area Protetta e certamente ne produrrà di maggiori con l’imminente stagione turistica. Per queste ragioni il ministero è stato invitato: “A prendere in seria ed urgente considerazione il caso, per l’individuazione di risorse straordinarie da destinare sia agli interventi di sistemazione dei dissesti che per azioni, che il Parco è pronto a mettere in campo, per la compensazione degli impatti dei dissesti sulla situazione economica e sociale dell’intero territorio”.