Continuano il monitoraggio e il controllo dei corsi d'acqua nelle aree interessate dalle forti piogge dei giorni scorsi. Il dispositivo di soccorso è stato parzialmente depotenziato con il rientro di alcune sezioni operative. «Presteremo la massima attenzione a questa ed altre emergenze in corso. Certo dobbiamo fare i conti con risorse sempre più esigue, soldi per adesso solo promessi e competenze che il governo, in materia di difesa del suolo, sta sottraendo alle Regioni».
L'assessore alla protezione civile e difesa del suolo Marco Betti oggi era in Valbisenzio, in provincia di Prato: un sopralluogo a Mercatale di Vernio e a Montepiano, isolata da prima di Natale per una vasta frana lungo la strada regionale che di fatto ha inghiottito gran parte della carreggiata. Un sopralluogo in compagnia dei sindaci di Cantagallo e Vernio, del presidente della Comunità montana, del presidente della Provincia di Prato e del presidente dell'Uncem, l'Unione delle comunità montane di tutta la Toscana.
«Occorre fare presto – dice Betti – La frana e l'isolamento del paese, qui come in altre parti della Toscana, mette a rischio le stesse attività economiche. I Comuni si sono già rimboccati le maniche per creare una viabilità alternativa sicura e adeguata al traffico che dovrà transitare». «Noi – promette - faremo la nostra parte. Certo però è difficile anche solo programmare quando il governo non distribuisce le risorse che pure erano state destinate alle Regioni». «Aspettiamo ancora – spiega - i 13 milioni e mezzo stanziati l'anno scorso e che il Ministero non ha mai ripartito».
Tredici milioni, che si sommavano ai 20 stanziati da Regione e enti locali e con cui erano già stati programmati interventi sulle aree più colpite dalle piogge un anno fa e opere di prevenzione su argini e terreni franosi, in Lunigiana e Garfagnana, dove adesso la situazione si è aggravata. «Oltre a questo - conclude l'assessore regionale - qualcuno vorrebbe adesso toglierci pure le competenze. Con una norma inserita nell'ultima finanziaria e un decreto legge proposto ed approvato dal ministro Prestigiacomo prima della fine dell'anno, le Regioni rischiano su molti temi di essere al massimo 'ascoltate'.
E a volte neppure questo: come sul miliardo del Cipe stanziato per rimuovere le situazioni di più elevato rischio idrogeologico o i piani straordinari del post emergenza. Quello che si delinea è un modello, non concordato e mai discusso, dove è il ministero che decide tutto: compresa la quota di cofinanziamento regionale nel caso di accordi di programma». Si è svolto ieri l’incontro con i cittadini dei tre comuni della Val Bisenzio (Vaiano, Vernio e Cantagallo) dal titolo ‘La città per noi’ e convocato dalle forze politiche di centrodestra.
A tale conferenza ha partecipato anche la consigliera provinciale della Lega Nord Valentina Saputo. “Durante questo incontro pubblico – spiega Valentina Saputo – abbiamo parlato dei vari problemi che affliggono la vallata. La cosa gravissima è che i cittadini non hanno potuto confrontarsi con i tre sindaci perché sono comparsi magistralmente a conferenza quasi terminata. Uno dei problemi più gravi è sicuramente il non funzionamento delle linee telefoniche ed anche l’assenza dell’Adsl.
Siamo nel 2010 e ancora non c’è la banda larga. A Cantagallo, per esempio, c’è un ristorante che vive del telefono. I clienti normalmente chiamano la proprietaria per avere informazioni circa la presenza di neve e ghiaccio sulla strada. Ma essendo isolata, il ristorante non ha praticamente più lavorato dal ponte dell’8 dicembre finora visto che i clienti, non potendo sapere come era la situazione, hanno preferito non raggiungere tale ristorante. La Telecom, interpellata prontamente, ha detto che non sarebbe intervenuta perché l’intervento era troppo costoso per così pochi abitanti.
E la ristoratrice si deve accontentare di un rimborso giornaliero di cinque euro. L’emergenza dovuta alle frane, alla neve e al ghiaccio – prosegue Saputo – è stata affrontata malissimo dalle amministrazioni. Tutti i cittadini si sono accorti, per esempio, che la Comunità Montana, nonostante prenda circa 15 euro a nucleo familiare per fornire un servizio, è stata totalmente assente durante l’emergenza. Gli unici a lavorare, oltre ai privati (una ditta di Cantagallo ha liberato già alle 6 di mattina le strade di questa cittadina), sono stati i volontari della Vab.
I soldi pubblici sono, quindi, davvero investiti come dovrebbero? Perché non diamo i finanziamenti alla Vab? Questa associazione ha bisogno di fondi per acquistare dei mezzi idonei ed ha già dimostrato di essere presente nei momenti di massima allerta. Al Peraldaccio si è vissuta – conclude Saputo – una situazione paradossale e gravissima. Gli abitanti, che pagano regolarmente le tasse, hanno dovuto aprirsi i varchi da soli per uscire di casa. Una persona si è rotta un femore e, siccome la strada per andare verso Prato era interrotta, l’hanno dovuta trasportare all’ospedale di Pistoia prima con un fuoristrada e successivamente con un’ambulanza.
Questa persona è giunta al nosocomio pistoiese dopo un tortuosissimo viaggio durato la bellezza di tre ore”.