“A Firenze l’amministrazione comunale è al di fuori delle norme contenute nel Codice della strada per quanto riguarda fermate dei bus, dossi artificiali e strisce dei parcheggi”. Questa la denuncia del consigliere comunale del Pdl Jacopo Cellai e del consigliere al Quartiere 2 Stefano Baldassari. Baldassari ha presentato al consiglio di Quartiere tre interrogazioni in merito. “Interrogazioni che riproporremo in modo identico anche a Palazzo Vecchio” ha annunciato Cellai. Codice della strada alla mano, le fermate Ataf in città contraddirebbero le indicazioni contenute negli articoli 151, 157 e 352.
“Le fermate sono spesso poste al centro della carreggiata, ponendo problemi di sicurezza ai passeggeri – hanno sottolineato Cellai e Baldassari –. In caso di incidente, ad essere responsabile, oltre all’autista che apre le porte del mezzo, sarebbe anche l’amministrazione comunale”. Non solo. “Il mancato rispetto delle distanze per la fermata indicate nel Codice – hanno aggiunto i due esponenti del Pdl – causa code nelle strade interessate, perché i mezzi Ataf sono costretti a stazionare occupando la carreggiata; lo ‘stop and go’ che ne deriva da parte dei mezzi privati ha come effetto tangibile l’aumento dell’inquinamento dell’aria”. Al capitolo “dossi”, invece, Cellai e Baldassari ricordano come il Codice della strada indichi che – citiamo il Codice – “possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residence, eccetera”.
Sempre il Codice della strada indica che, laddove i dossi siano posti, devono rispettare precise misure e colorazioni, e comunque debbano essere “presegnalati”. “Nessuna di queste indicazioni viene soddisfatta dai tanti dossi presenti in città, sia per dimensioni che per modalità di realizzazione” lamentano ancora i due consiglieri di centrodestra. Per quanto riguarda invece i parcheggi, a non essere rispettate sono le norme che indicano come i parcheggi riservati ai residenti dovrebbero essere contrassegnati da strisce gialle; quelli non a pagamento da strisce bianche; quelli a pagamento da strisce azzurre.
“Anche qui, così non avviene a Firenze – hanno commentato Cellai e Baldassari –, dove un turista che non conosca le ‘peculiarità’ nell’applicazione del Codice da parte del Comune, può parcheggiare in tutta tranquillità nelle strisce bianche che da noi, col meccanismo delle Zcs, sono riservate ai residenti, e beccarsi una multa”. Cellai si è infine soffermato sugli effetti dell’installazione, ai varchi telematici di accesso alla Ztl, di appositi segnalatori che indicano quando è possibile o no entrare.
“Una battaglia del Pdl – ha ricordato il consigliere di centrodestra, che aveva fatto approvare due anni fa una mozione in Consiglio comunale –, e i numeri oggi ci danno ragione. In via dell’Agnolo, i dati registrati dal giorno dell’installazione del semaforo, il 21 ottobre 2009, al 20 di marzo, ci dicono che si sono registrate ben 3.417 infrazioni in meno. Un successo che ha come effetti concreti di tutelare la Ztl e di dare una corretta informazione a cittadini e turisti”. C’è ancora da fare, però, secondo il consigliere del Pdl, per migliorare le cose.
“Abbiamo già dato indicazioni all’assessore alla mobilità Mattei – ha concluso Cellai – per inserire nei pannelli l’informazione (oggi mancante) che chi è diretto ad autorimesse, autofficine o hotel può entrare anche col semaforo rosso, richiedendo poi che la targa del proprio mezzo venga ‘scaricata’ dall’elenco dei multati a cura degli esercenti”. (fdr)