L’Electrolux di Scandicci è appena diventata dal 18 dicembre scorso, Italia Solare Industrie (Isi). "Un’attività - si legge in un comunicato a firma Andrea Calò e Lorenzo Verdi - che doveva rappresentare un esempio di riconversione industriale a seguito della chiusura della vecchia Zanussi. Proprio quello che doveva essere un esempio di riconversione industriale, si trova ad essere troppo velocemente in difficoltà, a seguito di una comunicazione avanzata il 23 febbraio ad Assindustria tra il nuovo ad e i sindacati per il quale la nuova azienda non sfondando sul mercato si troverebbe costretta a ridurre le risorse di personale, facendo desumere con molta disinvoltura che il faticoso processo di riconversione verrebbe meno ivi compreso la presenza dello stesso gruppo sul territorio.
Da qui l’incubo di un nuovo e pesante processo di precarizzazione interrotto dopo un periodo durissimo di lotta e cassa integrazione straordinaria. Comune di Firenze Provincia e Regione Toscana avevano scommesso su questa riconversione come un esempio vincente, investendo oltre due milioni di euro per agevolare la formazione dei lavoratori e l’attuazione del piano industriale che a distanza di pochi mesi viene bloccato, impedendo ai lavoratori di svolgere i loro compiti per mancanza di materie prime, in particolare il silicio che è necessario per la produzione delle celle fotovoltaiche.
Nell’ esprimere solidarietà a tutti i lavoratori manifestiamo la nostra preoccupazione per l’atteggiamento assunto dal gruppo proprietario che in modo strumentale e poco trasparente interrompe il piano di riconversione dell’ex Electrolux mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro. Associandosi alla preoccupazione che in queste ore esprimono i lavoratori, relativamente ad un possibile processo di precarizzazione e ricorso ad un nuovo periodo di cassa integrazione riteniamo opportuno che le istituzioni intervengono preventivamente per contrastare i piani di dismissione del gruppo societario anche in forza del fatto che alla riconversione si è giunti dopo un periodo di formazione finanziata dagli Enti Locali.
Nonostante che le notizie riportate a mezzo stampa non siano state smentite dai sindacati in riferimento al nuovo periodo di cassa integrazione, resta comunque da accertare quale sia la proposta dell’azienda per quei 180 lavoratori che stanno rischiando almeno un periodo di fermo". "Ciò premesso - termina la nota - gli scriventi consiglieri provinciali chiedono al presidente della Provincia e all’assessore competente, di riferire puntualmente sullo stato della vicenda emersa al tavolo tra Assindustria e sindacati in riferimento ai problemi occupazionali, al piano di riconversione e soprattutto sull’annunciata dismissione e/o delocalizzazione, quali iniziative intende intraprendere di concerto il Comune di Scandicci e la Regione Toscana per impedire tagli e contrastare ogni possibile perdita dei posti di lavoro attivando misure di sostegno a redditi e salari e verificando se dietro all’inspiegabile comportamento di Italia Solare Industrie ci siano appetiti meramente speculativi che oltre a produrre nuovi licenziamenti interrompono un esperienza a carattere simbolico di riconversione di un attività sul versante della sostenibilità ambientale sul territorio". La replica dell'azienda Italia Solare Industrie, precisa che il progetto di riconversione industriale intrapreso e presentato nell'ottobre del 2009 agli stakeholders locali, sta procedendo secondo le linee guida del piano strategico di sviluppo che mira a realizzare a Scandicci un importante distretto produttivo nel settore dell’energia da fonti rinnovabili.
L'Azienda ha infatti fino ad oggi investito 22 milioni di euro di risorse proprie e ha ricevuto dal mercato commesse per 18 milioni di euro. L’ampliamento delle linee per portare la produzione a 50 megawatt sarà completato entro la metà di marzo. Lo stabilimento punta sulla più alta qualità dei materiali impiegati e delle tecnologie adottate oltre che sull’ottenimento delle più importanti certificazioni dei suoi prodotti. La fase di start up è stata indubbiamente caratterizzata dalla messa a punto delle modalità di reperimento e acquisto dei materiali, attualmente scarsi e appannaggio di pochi produttori nel mondo.
Altresì si è rivelato particolarmente lungo e complesso il procedimento di cetificazioni funzionali alla bancabilità dei prodotti. Per affrontare queste contingenze l’Azienda ha già riconvocato le RSU per il primo di marzo. L’Azienda ribadisce inoltre: che tutti gli impegni assunti in sede ministeriale sono stati rispettati ed è stato completato il processo di riassunzione delle risorse umane, che raggiungono le 373 unità; che sono attivi corsi di formazione specifici per il personale, che ad oggi raggiungono 251 dipendenti di Italia Solare Industrie, ovvero il 100% delle unità stabilite dal progetto formativo, che prevede un totale di 3.164 ore di formazione; che la quota degli aiuti pubblici al processo di riconversione ammonta a 1.250.000 euro provenienti esclusivamente dalla Regione Toscana per finanziare l’80% del processo di formazione per i lavoratori, che coinvolge anche 20 aziende associate al CNA.
Affinché si consolidi questo nuovo start up è ancora oggi necessario il supporto delle istituzioni e delle parti sociali che hanno fin qui lavorato insieme all'Azienda sostenendone la nascita e i primi sviluppi. Sono due in particolare i punti sui quali l’Azienda chiama tutti gli stakeholder ad una vera e propria azione di lobbying: un maggiore supporto da parte del sistema bancario, soprattutto quello locale; l’ottenimento delle certificazioni necessarie in tempi brevi. Ulteriore passo sarà la creazione nello stabilimento di Scandicci di un centro permanente di alta formazione e ricerca sulle energie rinnovabili e la green economy.
Già da un anno, infatti, sono stati promossi contatti con importanti centri di ricerca locali come, l'Istituto Sant'Anna di Pisa, con il quale Italia Solare Industrie ha attivato una partnership per un progetto di ricerca e innovazione, il CNR e l'Università di Firenze, per consolidare e sviluppare il rapporto tra Università e mondo del lavoro.