Le Amministrazioni regionali, provinciali e comunali non hanno più risorse per investire in servizi e sviluppo del territorio, mentre il Governo non rimborsa ai comuni quanto dovuto e promesso. Alla vigilia della presentazione del bilancio i Comuni (la scadenza è prevista per il 31 aprile) hanno serie difficoltà a chiudere in pareggio. Questi i temi caldi della campagna “No alla legge del Taglione. Una iniziativa popolare per difendere il tuo comune”, presentata questa mattina presso la sede della Uncem Toscana in via Cavour 15 a Firenze.
Promossa da Legautonomie nazionale e Uncem nazionale questa iniziativa è stata accolta da Legautonomia Toscana e Uncem Toscana. All’incontro hanno preso parte il Presidente della Provincia di Firenze in veste di Presidente di Legautonomie Toscana e il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani. “Esprimo il totale dissenso verso le politiche del Governo rispetto alle autonomie locali – così il Presidente di Legautonomie Toscana –.
L’attuale maggioranza sostiene un federalismo che è solo apparente. In realtà è in atto un accentramento dei poteri verso lo Stato centrale. Si sta riaffermando una situazione che si riteneva ormai questione passata. Bisogna dunque operare per invertire questa tendenza, valorizzando le autonomie locali e cambiando l’attuale assetto politico e legislativo”. L’iniziativa vuole difendere i comuni, la democrazia locale, e la partecipazione alla vita politica delle comunità, che si esprime attraverso i Consigli comunali.
In Italia infatti le indennità degli amministratori locali sono le più basse d’Europa, mentre l’amministrazione centrale rappresenta una spesa senza pari in Unione europea. L’indebitamento di quest’ultima è aumentato dal 96 al 99% del pil, mentre il federalismo a parole fa gravare gli impegni sulle amministrazioni locali. Proprio per questo la campagna “No alla legge del taglione” chiede la restituzione del gettito ICI, un patto di stabilità più equo per poter rimettere in circolazione risorse altrimenti bloccate, una vera e responsabile autonomia degli enti locali nell’ottica di un reale ed efficiente federalismo fiscale, il sostegno alle Unioni e alle aggregazioni fra i comuni, il sostegno delle Comunità Montane come enti associativi comunali, il sostegno dei comuni montani e di quelli svantaggiati, il reintegro delle risorse del fondo nazionale per le politiche sociali e la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali.
“In questo clima anche le grandi associazioni di rappresentanza come Anci e Upi non reagiscono, laddove un loro intervento sarebbe indispensabile” afferma ancora il Presidente di Legautonomie Toscana. La campagna propone dunque una raccolta di firme di adesione da parte degli amministratori a un “manifesto” che verrà diffuso da Legautonomie su tutto il territorio nazionale.