Sono 478 gli incidenti stradali provocati da animali selvatici e denunciati alle Amministrazioni provinciali nel 2008; più del doppio rispetto al dato del 2001, quando ne sono stati registrati 188. Il fenomeno è in costante aumento in Toscana con esiti talvolta drammatici; gli incidenti coinvolgono principalmente cinghiali e caprioli e aumentano in primavera e in autunno, durante il fine settimana, nelle ore del crepuscolo e notturne. I dati fanno parte di un’indagine realizzata da Maria Paola Ponzetta e Francesco Sorbetti Guerri dell’Università di Firenze per il Centro Interuniversitario di Ricerca sulla selvaggina e sui miglioramenti ambientali a fini faunistici (C.I.R.Se.M.A.F).
La ricerca, promossa dalla Regione Toscana e pubblicata con il titolo “Gli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica nella Regione Toscana”, è stata presentata dagli autori questa mattina alla Facoltà di Agraria assieme a Marco Romagnoli, direttore generale della Direzione Sviluppo economico della Regione Toscana, e Paolo Banti, dirigente del settore delle Politiche agroambientali dell’ente regionale. L’indagine, che è stata realizzata presso i Dipartimenti di Scienze zootecniche e di Ingegneria agraria e forestale dell’Ateneo fiorentino, ha preso in esame gli incidenti stradali, avvenuti sulla rete viaria della Toscana e denunciati agli enti pubblici nel periodo 2001-2008.
Con grafici e cartografie, gli autori forniscono un catalogo degli incidenti e delle condizioni in cui si sono verificati, fotografando una situazione legata anche all’aumento, negli stessi anni, delle popolazioni di capriolo (da 91.872 unità nel 2000 a 140.639 nel 2007), cinghiale (da 47.332 a 72.224) e cervo (da 2.600 a 3.651). Fra gli altri animali maggiormente coinvolti, anche daini (la cui popolazione presente nella Regione registra un calo), istrici e volpi, ma anche tassi e diverse specie di uccelli diurni e notturni.
Le strade maggiormente interessate sono quelle regionali e provinciali, in misura assai minore autostrade, superstrade e le altre. Lo studio analizza possibili interventi tecnici e normativi per mitigare il fenomeno e suggerisce misure volte ad accrescere la consapevolezza di questo particolare pericolo nei conducenti. A tale proposito, l’Università continuerà a collaborare con la Regione, anche al fine di realizzare una campagna di comunicazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini per promuovere una guida più consapevole e responsabile.