Firenze, 21 marzo 2010- Nella rete Ataf finora erano presenti 5 linee “forti”: 1, 6, 14, 17, 23. La loro principale caratteristica era quella di trasportare da sole l’80% dei passeggeri dell’intera rete, che ricordo essere composta da oltre 70 linee. Evidentemente questa performance è dovuta a caratteristiche comuni a queste linee: in particolare, oltre al numero di corse giornalieri, alla loro natura diametrale, cioè di collegamento tra periferie con attraversamento del centro storico: quest’ultimo fondamentale, come dimostrato dalla storia delle linee 3, 8, 12, 13, 33, 80. Le modifiche legate alla pedonalizzazione di piazza Duomo hanno portato (dopo alcuni aggiustamenti) ad instradare tutte queste linee lungo il tracciato centrale fondamentale Piazza Stazione - Piazza San Marco, andando ad incrementarne i transiti in modo sostanziale: da circa 550 a circa 700 transiti giornalieri (nei giorni di servizio feriale in periodo scolastico). Quindi al momento la vera spina dorsale del TPL urbano fiorentino non è la tramvia appena inaugurata, ma il suddetto tracciato centrale, sul quale si innestano la stragrande maggioranza delle linee radiali, tramvia T1 inclusa. Ecco che da questi fatti si intravede il primo errore, che nel caso specifico risulta essere molto grave: la soppressione del tratto Piazza Stazione - Isolotto della linea 1, con snaturamento della stessa linea, trasformata da diametrale a radiale, con tutte le nefaste conseguenze del caso. Uno degli argomenti dichiarati a giustificazione di questo provvedimento è la necessità di non sovrapporre linee bus con la tramvia.
Premesso che ritengo questo argomento non sufficientemente valido per giustificare modifiche così significative, nel caso specifico la sovrapposizione risulta essere significativa solo lungo l’asse Viale Talenti - Viale Sansovino; nel tratto Piazza Uccello - Piazza Stazione lo sviluppo della linea automobilistica garantisce il servizio in zone che non sono a distanza pedonale dalle fermate tramviarie, come via Bronzino. Per la linea 6 si è scelto di attestare entrambi i rami A e B presso l’ospedale di Torregalli: siccome i due rami sono di lunghezza diversa, a fronte della stessa destinazione le percorrenze sono diverse, creando un servizio a frequenza irregolare lungo via di Scandicci (in direzione Torregalli) e (in direzione Novelli) sull’intera tratta via Pisana - Centro - Coverciano! Chi si trova a prendere un bus della linea 6, leggerà “6A Novelli” oppure “6B Novelli”, e non capirà la differenza se non dopo aver “sbagliato” almeno una volta! Stesso discorso in direzione Torregalli. Su altre linee lasciano molto perplesse alcune modifiche, che non trovano alcuna giustificazione né nel fattore tramviario né in motivazioni di supposto “snellimento” del tracciato: La linea 5 è la più “maltratta”:
- a dispetto degli annunci, viene spostato il capolinea da via Arcipressi a via del Filarete, con l’unico apparente motivo di occupare il vecchio capolinea del 6B; stessa sorte per la linea 50 sul vecchio capolinea del 6A; - similmente viene cambiato il nome al capolinea Nord (da Tre Pietre a Nuovo Pignone), creando confusione sulla reale destinazione di questa linea; - è previsto un instradamento su viale Guidoni, allontanando la linea da un tracciato che non ha mai mostrato alcuna controindicazione; - è previsto un instradamento su via Canova, giustificandolo con uno snellimento che è di modestissima entità.La linea 9 subisce un reinstradamento altrettanto controproducente: dal percorso “storico” via Argingrosso - via Torcicoda il nuovo instradamento abbandona la prima via all’altezza di via Fedi per rientrare nella seconda via da via Modigliani: la soppressione delle due fermate presenti nel tratto abbandonato è un gravissimo errore non giustificabile in alcun modo, perché non vi sono motivi logici o pratici che possano motivare questa scelta. Ci sono altri punti che meriterebbero una riflessione, ad esempio:
- la soppressione del servizio Ataf lungo via Pisana nel tratto Ponte a Greve - Nenni, non giustificabile dalla presenza della parallela via Baccio da Montelupo per l’assenza di un numero sufficiente di passaggi di tipo pedonale tra le due vie; - la modifica dell’incrocio via Baccio da Montelupo - via della Casella, che ha richiesto la modifica dei tempi semaforici (portati da 3 a 4) e la conseguente riduzione del tempo dei verdi veicolari.In questa sede mi limiterò ad illustrare le soluzioni alternative per alcune delle linee coinvolte. TPL urbano in zona Isolotto Legnaia - soluzioni alternative Le soluzioni alternative, oltre a tenere conto dei principi ispiratori del piano ufficiale, soddisfano anche altri criteri di primaria importanza:
- per quanto possibile non modificare la situazione esistente, soprattutto nelle zone lontane dalla tramvia; - mantenere la natura diametrale delle linee forti, in particolare della linea 1; - ridurre le criticità emerse, come per la linea 6; - ottimizzare le risorse esistenti.Per la linea 1 si mantiene quasi totalmente l’assetto attuale in zona Isolotto, ma al contempo si differenzia il tracciato da quello tramviario, creando nuove connessioni come tra l’ASL Santa Rosa e l’Isolotto:
- in direzione Isolotto: Piazza Stazione - via della Scala - via Rucellai - (a sinistra) via Il Prato - via Curtatone - lungarno Vespucci - ponte Vespucci - lungarno Santa Rosa - via della Fonderia - piazza Gaddi - via Vanni - viale Sansovino (a sinistra della tramvia) - via Francavilla - via A.In questo modo è possibile eliminare la ramificazione della linea 6, semplificandola notevolmente anche a livello di programmazione di servizio, e rendendo unico e diretto il percorso tra piazza Stazione e Torregalli. Per la linea 9 si mantiene semplicemente il tracciato tra piazza Batoni e via Chiusi, senza nessun altra modifica rispetto al percorso finora svolto. Per la linea 5, ripristinato il transito da via Carlo del Prete, viene prolungata fino a Torregalli, con un ramo “C” attestato al Cimitero di Soffiano.Pollaiolo - via Foggini - via Canova; - in direzione Cure: (ramo A) via Canova - (a sinistra) via Pampaloni - (ramo B) via Bezzuoli - (tratta comune) via San Quirico - (a sinistra) via Baccio da Montelupo - piazza P. Francesca - via Pisana - Borgo San Frediano - via S. Onofrio - Ponte Vespucci - via Melegnano - (a sinistra) Borgognissanti - via Santa Lucia - via Orti Oricellari - (a destra) via Alamanni - Piazza Stazione.
Così:
- si creano diverse connessioni dirette, tra cui Isolotto - Torregalli; - si rinforza il servizio lungo via di Scandicci; - si evita la creazione di una linea ad hoc per il cimitero (se non per i soli giorni festivi) perché, similmente alla linea 57, è possibile espletare il servizio senza sovrapposizioni tra l’orario del passo ospedaliero e l’orario del cimitero.Per la linea 5 potrebbe essere ipotizzato un instradamento (in direzione Torregalli/Soffiano) su via Canova - via Foggini - viale Nenni - via Arcipressi, in modo da semplificare notevolmente l’interscambio con la tramvia. Per la linea 26 la collocazione del capolinea in via A.
da Pontedera presenta forti criticità soprattutto per i ristretti spazi di manovra che i bus si troveranno ad affrontare quotidianamente in loco. Il problema è facilmente risolvibile prevedendo in direzione Scandicci il seguente percorso: via A. da Pontedera (tutta) - via Maso di Banco - (a destra) via di Legnaia - (a destra) via di Scandicci. Per il capolinea est della linea 44 una collocazione più consona all’interscambio con la tramvia è via Foggini lato est, con percorso via Baccio da Montelupo - (a sinistra) via Foggini - VIA FOGGINI (capolinea altezza attuale fermata Ataf) - via Foggini - inversione alla rotonda - via Foggini - via Baccio da Montelupo. di Salvatore Daidone