La prima compagnia di danza italiana composta da 10 performer (6 donne e 4 uomini) di livello olimpionico: un potente mix tra sport e spettacolo ideato e diretto dalla campionessa di ginnastica ritmica internazionale Giulia Stacciali che sperimenta, come ricerca espressiva, la fusione tra la gestualità della danza e la forza atletica della ginnastica, combinandone i linguaggi. Affermatasi a livello internazionale, la compagnia ha all'attivo quattro produzioni originali rappresentate in tutto il mondo ed una consolidata esperienza nella creazione di eventi esclusivi, dalle Olimpiadi di Torino 2006 al capodanno di Hong Kong, dai grandi festival europei, alla rappresentanza della danza italiana all'estero.
Dalla sua prima assoluta nel 2002, Up ha subito un lavoro di riallestimento. Con un soggetto che trae ispirazione dalla montagna e dai suoi paesaggi boschivi e rende omaggio agli sport sulla neve e d’alta quota, il nuovo allestimento riporta l'accento sullo stile dei Kataklò, ritornando all’estetica del movimento che deve incantare con magia lo spettatore con dei richiami al mondo naturale (interpretato con fantasia: abitanti del bosco, guerrieri e ninfe crepuscolari difendono il loro ambiente naturale). Con acrobatici intrecci, evoluzioni su strutture metalliche appese, incastri in figure astruse, numeri con delle corde si susseguono pezzi con dei bastoni sui quali gli atleti-danzatori eseguono salti e movimenti a rallenty sospesi, con uno zaino che prende vita, con un’altalena che dondola e scambia sorrisi con la ragazza che la spinge e ci gioca. L’atmosfera creata dalle luci sapientemente puntate e calibrate con i colori dei costumi attillati e rifiniti (gonne double-face con l’orlo rigido, tute bianche con sci e scarponi, teli fatti sventolare, copricapo animaleschi e maculati) è accentuata dalla scelta di musiche particolari e suggestive che si alternano in ritmi e volumi forti e incalzanti e motivi più soft e melodici.
Il tutto accompagnato da una mimica teatrale nel viso e nel corpo e da vocalizzi urlati nei momenti cloo. L’unica cosa che manca alla compagnia è l’incapacità: per il resto ci sono elementi danzati, sportivi e teatrali, capacità tecniche e virtuosismi mischiati e fusi armonicamente che hanno fatto ripetutamente applaudire la platea. Per i saluti finali i ballerini, dopo essersi piegati in un elegante inchino hanno scherzosamente dato la buonanotte al pubblico battendo i piedi che spuntavano da sotto il sipario chiuso.
Professionisti e giocherelloni: una formula vincente e non da tutti. Tant’è che il commento più sentito è stato breve ma esplicativo: “WOW”… di Silvia Languasco