Manca dalle scene del Comunale di Firenze da quasi trent’anni Adriana Lecouvreur, il capolavoro di Francesco Cilea che sarà presentato dal 19 al 24 febbraio nell’ambito della Stagione 2009-2010 del Teatro del Maggio. Era il 1981 quando Gianandrea Gavazzeni ne firmò un’edizione rimasta mitica per la sua fiammeggiante direzione e la presenza di due osannate primedonne come Raina Kabaivanska e Fiorenza Cossotto che dettero vita ad un entusiasmante “duello” canoro nei panni della protagonista e della rivale in amore, la Principessa di Bouillon.
L’opera, tratta da Arturo Colautti da una commedia-dramma di Eugène Scribe ed Ernest-Wilfrid Legouvé, venne composta tra il 1900 e il 1902 a Firenze (nella quiete di un villino in via Garibaldi, a due passi dal Teatro Comunale, e in un’appartata dimora sulle pendici di Fiesole), nel periodo in cui Cilea era docente di Armonia al Regio Istituto Musicale, e si ispira alle reali vicende dell’attrice tragica francese Adrianne Le Couvreur, grande interprete della Fedra di Racine, ed al suo legame sentimentale con Maurizio di Sassonia. Regia, scene e costumi della produzione in scena al Comunale, nata nel 2002 per l’As.Li.Co.
e ripresa nel 2003 ad Osaka e nel 2007 a Las Palmas, portano la firma di Ivan Stefanutti che ha concepito un raffinato allestimento liberty in cui la protagonista si identifica con una delle prime, celebrate dive del cinema muto, Lyda Borelli. “Adriana è un’attrice che discende dalla stirpe di Sarah Bernhardt”, spiega Stefanutti. “Nel teatro leggero parigino spumeggiavano le stelle della belle époque, come la belle Otero, Cleo de Merode e Lina Cavalieri.
Nel teatro classico stavano per affacciarsi nuovi nomi come Eleonora Duse, Gys Leda, Francesca Bertini e Lyda Borelli. Trovo che Adriana assomigli molto più a queste “umili ancelle” che a quelle effettivamente vissute nel ‘700. Una definizione della Borelli mi ha fatto pensare che una strada interessante era quella di ambientare l’opera nell’epoca in cui il teatro e il neonato cinema respiravano la stessa aria e le stesse emozioni. Un mondo ancora in bianco e nero fatto di forti contrasti.
Anche il libretto mi suggeriva l’atmosfera di quegli anni venata di decadentismo che consentiva di vivere con estrema emotività tutte le vicende di amore e gelosia”. Le luci dello spettacolo sono realizzate da Eduardo Bravo Fernández e riprese da Gianni Paolo Mirenda. Sul podio Patrick Fournillier subentra a Bruno Bartoletti, costretto a rinunciare all’impegno per motivi di salute. Il maestro francese, che aveva già diretto l’opera di Cilea all’Esplanade-Opéra di Saint-Etienne, torna così alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio a distanza di un anno dai Pagliacci di Leoncavallo con la regia di Zeffirelli. Nel personaggio di Adriana Lecouvreur debutta il soprano rumeno Adina Nitescu; al suo fianco Marianne Cornetti (la Principessa di Bouillon), Fabio Sartori (Maurizio di Sassonia), Stefano Antonucci (Michonnet), Francesco Palmieri (Il Principe di Bouillon), Mario Bolognesi (l’Abate di Chazeuil), Oriana Kurteshi (Madamigella Jouvenot), Luisa Francesconi (Madamigella Dangeville), Alessandro Battiato (Quinault), Anicio Zorzi Giustiniani (Poisson) e Vito Luciano Roberti (un maggiordomo).
Nelle recite del 20 e 24 febbraio canteranno Annalisa Raspagliosi (Adriana Lecouvreur), Elena Bocharova (la Principessa di Bouillon) e Warren Mok (Maurizio di Sassonia). Il divertissment del terzo atto, per la coreografia di Luca Veggetti ripresa da Angela Rosselli, sarà danzato dai ballerini di MaggioDanza: Michelangelo Chelucci, Angela Rosselli ed Enrica Pontesilli che si alterneranno con Pierpaolo Gobbo, Ilaria Chiaretti e Paola Fazioli. Le cinque rappresentazioni di Adriana Lecouvreur sono in programma venerdì 19, sabato 20, martedì 23 e mercoledì 24 febbraio alle ore 20.30; domenica 21 pomeridiana alle ore 15:30. I biglietti, ancora disponibili per tutte le recite da 25 a 85 euro, possono essere acquistati online sul sito www.maggiofiorentino.com, alla Biglietteria del Teatro Comunale e al Box Office di Firenze.
Per i possessori di Maggio Card biglietto a 10 euro. La recita di martedì 23 febbraio sarà trasmessa in diretta da Rai Radio3.