Ed è stato proprio il Maestro a scegliere di presentarsi con due dei suoi amici e colleghi – così ama lui stesso definirli – dell’Orchestra del Maggio, le “prime parti” DOMENICO PIERINI e LUCA BENUCCI, per metterne in evidenza le doti di virtuosi che li fanno apprezzare anche nelle rispettive carriere solistiche, all’estero e con i più grandi direttori e complessi internazionali. Così Pierini, che proprio Mehta ha scelto quando aveva poco più di vent’anni come Primo Violino del Maggio, e che collabora come Spalla anche con la Filarmonica della Scala, con Santa Cecilia e con l’Orchestra del Festival di Lucerna sotto la direzione di Claudio Abbado e di Riccardo Muti, e suona un magnifico Guadagnini del 1767 appartenuto a Joseph Joachim concessogli dalla Fondazione Peterlongo, si esibirà in due delle pagine più celebri del repertorio violinistico, la Romanza in fa maggiore op.50 di Ludwig van BEETHOVEN e la Tzigane di RAVEL, Rapsodia da concerto ispirata per curiosa coincidenza dalla pronipote di Joachim, la violinista ungherese Jelly d’Aranyi morta a Firenze nel 1966; mentre Benucci, diplomato al Conservatorio di Firenze e perfezionatosi a Chicago, dal ’95 Primo Corno del Maggio dopo esserlo stato a Lipsia e regolarmente invitato dalla Israel Philharmonic, dai Berliner e a Chicago da direttori quali Thielemann, Rattle, Pappano e Barenboim, potrà sfoderare le sue abilità musicali e stilistiche nel magnifico Concerto n.1 in mi bemolle maggiore op.11 per corno e orchestra di Richard STRAUSS, il primo dei due che il grande compositore tedesco scrisse per lo strumento suonato dal padre, Primo Corno a Monaco di Baviera. Ad incorniciare i brani con i solisti, in apertura la Sinfonia in re maggiore Hob.
I:104 di Franz Joseph HAYDN, l’ultima fra quelle composte a Londra dal padre del Classicismo, e il Te Deum in do maggiore per soli, coro e orchestra di Anton BRUCKNER, grandioso affresco “ad majorem Dei gloriam”, destinato originariamente a coronarne la Nona Sinfonia poi rimasta incompiuta, in cui divine e cosmiche grandezze si alternano a momenti di devoto raccoglimento affidati alle voci soliste che sono quelle del soprano Sabina von Walther, del mezzosprano Anna Maria Chiuri, del basso Gunther Groissbock e del tenore John Osborn, che trovandosi già a Firenze per le prove de L’italiana in Algeri si è generosamente reso disponibile a sostituire il collega Joerg Schneider, che ha dovuto rinunciare per motivi di salute.
Si deve proprio a Mehta l’ultima esecuzione al Comunale, ormai undici anni fa, nel 1999, del Te Deum, brano di non frequente ascolto quanto di potente e commossa religiosità; e l’intera impaginazione del concerto riflette come un compendio le predilezioni musicali del Maestro, spaziando fra alcuni dei suoi autori di riferimento e sull’evoluzione del sinfonismo tedesco speziato dalle magìe di sublimi orchestratori. I due concerti sono pressochè esauriti: restano disponibili solo alcuni ultimissimi biglietti in seconda galleria.
Info: tel 055 2779350. Firenze, Teatro Comunale Sabato 16 gennaio 2010, ore 20.30 – domenica 17 gennaio, ore 16.30 Direttore ZUBIN MEHTA Violino Domenico Pierini – Corno Luca Benucci Musiche di Haydn, Beethoven, Ravel, R. Strauss, Bruckner