Adiconsum, Adoc, Adusbef e Federconsumatori Toscana preso atto che la Corte Costituzionale con sentenza n.238 del 24 luglio 2009 ha risolto un contenzioso sull’applicazione dell’Iva alla Tia (Tariffa Igiene Ambientale) introdotta dal Decreto Ronchi dodici anni fa in sostituzione della Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani); che tale sentenza stabilisce che alla Tia non è applicabile l’imposta di valore aggiunto in quanto essa presenta tutte le caratteristiche di un tributo in quanto costituisce una mera variante della Tarsu e che pertanto non è inquadrabile tra le entrate non tributarie; consapevoli che l’applicazione di tale sentenza pone due problemi: uno relativo al rimborso dell’Iva già pagata e, l’altro, la cessazione del pagamento di una imposta che non è dovuta; denunciano tuttavia l’atteggiamento dilatorio del Governo Nazionale e, o dell’Agenzia delle Entrate che a tutt’oggi non hanno preso alcun provvedimento, né fornito adeguate istruzioni circa l’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale. “Tale atteggiamento – si legge nella nota stampa delle quattro associazioni - non solo è lesivo di un diritto inviolabile dei cittadini, ma mette in difficoltà le stesse amministrazioni comunali e gli stessi enti gestori, che hanno un comune interesse a una rapida e definitiva soluzione di questo contenzioso, che dia certezza anche ai loro bilanci e alla loro gestione”.
“Pur riservandoci di agire per la tutela dei diritti dei nostri associati e di tutti i cittadini i in ogni sede ritenuta opportuna chiediamo ai suddetti enti di farsi promotori di adeguate iniziative, che coinvolgano gli stessi Consigli comunali, nei confronti sia del Ministero delle Finanze che della Agenzia delle Entrate per sollecitare rapide e chiare disposizioni in uniformità con il pronunciamento della Corte Costituzionale in merito alla restituzione dell’Iva già pagata e versata all’Erario e che, comunque, renda da subito inapplicabile l’Iva per gli attuali e futuri pagamenti della Tia.
Chiediamo altresì la convocazione di un tavolo di concertazione, come peraltro è già stato meritevolmente fatto in altre situazioni locali, affinchè si possano assumere e concordare adeguate iniziative in tal senso” termina la nota di Adiconsum, Adoc, Adusbef e Federconsumatori Toscana.