Rifiuti: abolita l’Iva, attenzione alle prossime bollette

La Corte costituzionale boccia l’imposta sulla tariffa di igiene ambientale. In attesa di interventi da parte delle autorità competenti, il Difensore civico regionale in prima linea per informare cittadini e utenti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 settembre 2009 17:34
Rifiuti: abolita l’Iva, attenzione alle prossime bollette

Tassa o tariffa, il dubbio è sciolto: quella sui rifiuti è una tassa. Addirittura definirla bolletta potrebbe essere improprio considerato che siamo di fronte ad un atto di natura tributaria e non ad una fattura come quelle di luce, gas, acqua. A deciderlo, la Corte costituzionale con sentenza n.238 del 24 luglio 2009, che ha finalmente messo la parola fine alla lunga diatriba sulla natura giuridica della Tia (Tariffa di igiene Ambientale) stabilendo che essa, non discostandosi nei suoi tratti fondamentali dalla Tarsu (Tassa per lo smaltimento rifiuti solidi urbani) rappresenta un tributo e non un corrispettivo di un servizio. In attesa delle necessarie disposizioni delle autorità competenti, il Difensore civico della Toscana Giorgio Morales, ha attivato un servizio apposito per dare informazioni agli utenti che sulla materia, molto tecnica, possono incontrare difficoltà.

“Quello che faremo – chiarisce Morales – è attivarci come interfaccia competente per tutti gli utenti che pur consapevoli di quanto stabilito dalla Corte, stentano a trovare interlocutori efficaci”. E il momento potrebbe quanto mai richiederlo visto l’imminente arrivo delle “bollette” per il servizio di smaltimento rifiuti. Sulla vicenda e prima della sentenza della Consulta, Morales era già intervenuto con il preciso scopo di “rendere più trasparenti e complete le informazioni”. La pronuncia della Consulta infatti, importante sotto molteplici punti di vista, apre interrogativi di non facile soluzione.

La questione più rilevante è quella legata all’applicazione dell’Iva. Se finora la stessa Cassazione non aveva mai chiarito la sua non applicabilità alla Tia, adesso ogni dubbio è fugato: tra gli elementi di analogia con la Tarsu, la Consulta include anche la loro estraneità all’applicazione dell’imposta sui consumi. Prima conseguenza diretta è un risparmio immediato del 10 per cento per gli utenti che si potrà concretizzare anche con la restituzione delle somme già indebitamente pagate.

Aspetto, quest’ultimo, che tuttavia presenta delle criticità. Innanzitutto rispetto alla corretta individuazione del soggetto che dovrà rimborsare gli utenti. “Su questo interrogativo – sottolinea Morales - è necessario attirare l’attenzione delle Autorità competenti (Comuni, Gestori, Agenzia delle Entrate) perché forniscano delle risposte concrete e secondo diritto”. Intanto, è bene precisare che vista la chiarezza del dispositivo della Consulta, nel momento in cui i Gestori continuassero a fatturare l’Iva, un ricorso alla commissione Tributaria provinciale avrebbe, verosimilmente, un facile accoglimento.

(f.cio)

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