14 febbraio sarà una data storica per il trasporto pubblico fiorentino: a 52 anni e un mese dall'ultima corsa dei vecchi tram, dopo anni di ritardi e polemiche inizierà finalmente il servizio sulla linea 1 della tramvia, quella da Scandicci alla Stazione di Santa Maria Novella per poco più di 7 kilometri e mezzo. I progetti delle tramvie fiorentine sono stati osteggiati specialmente da automobilisti e commercianti che vivono sugli automobilisti, che accusano la tramvia di portare via spazio alle automobili e da politici che hanno cercato di cavalcare l'onda della protesta, mentre le amministrazioni comunali fiorentine si sono distinte per non saper comunicare niente di positivo sull'argomento.
In realtà il problema di Firenze è che è una città stretta fra le colline per 3 lati su 4, priva di prospettive per una viabilità decente: l'arteria principale è rappresentata dai cosiddetti viali di circonvallazione, che però più che la città circonvallano il centro storico e quindi attraversano la città proprio nel mezzo. A questo si aggiunge che è uno dei principali poli di attrazione italiani per lavoro, studio, sanità e turismo, per cui durante il giorno la città si riempie di un numero di persone molto alto rispetto ai suoi abitanti teorici.
Il fiorentino poi, da buon italiano, usa l'automobile anche per andare al bar, figuriamoci per andare a lavorare... Con i comuni limitrofi la musica non cambia: per la maggior parte gli spostamenti da e per la città si svolgono tramite mezzo privato come la quasi totalità di quelli tra queste cittadine. I mezzi pubblici, quasi privi di corsie a loro dedicate, sono coinvolti negli ingorghi e forniscono quindi un servizio poco attraente. La recente chiusura al traffico di ogni ordine e grado di piazza Duomo ha inoltre peggiorato ulteriormente il servizio da e per la zona orientale della città. A questo si deve aggiungere la ormai cronica incapacità di dialogo fra l'amministrazione comunale di Firenze e quelle che la circondano, attualmente arrivata a livelli drammaticamente alti, come dimostra l'ultima querelle, proprio sulla tranvia, fra Matteo Renzi e Simone Gheri, sindaco di Scandicci. E' chiaro ed evidente come continuare così sia impossibile.
Pertanto una decina di anni fa fu ideato un sistema di 3 linee tramviarie che avrebbero consentito di alleggerire il traffico veicolare. Su Nove da Firenze è stato da poco pubblicato un riassunto di tutta la vicenda. Ad oggi, pronta la prima, sono state eseguite solo alcune opere accessorie per le altre due. Quindi i lavori sono ancora molto in alto mare e per di più i percorsi non sono ancora considerati definitivi, anche perchè il sindaco, per altri versi una persona giovane, brillante e capace, è molto attratto dalle sirene del “partito delle auto”.
Tengo a sottolineare che abitando nella zona a sudest del comune e lavorando a nordovest io con la tramvia a regime come era stata ipotizzata in un quarto d'ora di viaggio avrei risolto tutti i miei problemi di spostamento lavorativo. Adesso o prendo la bicicletta (25 minuti) o l'autobus (preventivando un'ora) o l'automobile (e qui i tempi variano fra i 15 e i 50 minuti a seconda del giorno e dell'ora – che per me non sono fissi – e della situazione meteo). E, soprattutto, grazie all'abbonamento, avrei una voce costante nelle spese di trasporto ogni mese.
Invece, nonostante la mia vocazione, sono costretto a prendere il bus il meno possibile.
La cosa peggiore è che questa prima linea sostanzialmente nasce male, è costata troppo e tutti questi anni non sono serviti per completarla nelle strutture accessorie.
Vediamo perchè:
Il parcheggio dell'autostrada, che doveva permettere a chi viene da fuori Firenze di entrare in città comodamente senza l'auto, ancora non è pronto. Si prevedono grane per chi va in macchina alle scuole che sono alla prima fermata dopo il capolinea...
Vero che all'epoca del progetto non era ancora stato deciso il ripristino del servizio ferroviario alla Leopolda, ma la soluzione scelta pone dei grossi problemi di traffico, specialmente per l'uscita da via del Prato, dove attualmente se si segue la segnaletica, volendo uscire dal centro si finisce per forza alla Fortezza. Inoltre il nuovo semaforo davanti al nuovo quartiere è subito dopo quello nevralgicissimo fra via Ponte alle Mosse e i viali. A prevedere guai siamo ottimisti?
Un ibrido che risolve poco anche se farà respirare un po' la zona tra Porta a Prato e Santa Maria Novella;
In sostanza, se si vuole risolvere una buona volta il problema della mobilità nell'area fiorentina, l'unica soluzione sarebbero non 3, ma almeno 6 o 7 linee tramviarie e un miglioramento della gestione dei treni metropolitani. A proposito dei treni, fermo restando che in pochissimi sanno che il biglietto Ataf è valido anche per i treni all'interno del Comune di Firenze, finchè non verranno costruiti, sopra o sotto, altri due binari tra le stazioni di Rifredi e Campo di Marte, e la nuova sede ferroviaria fino a Campi Bisenzio e raddoppiato, magari usando in parte questa ultima linea, il tratto tra Lastra a Signa e Firenze, sperare di risolvere in parte i problemi di mobilità a Firenze con i treni metropolitani resta solo una pia speranza. Al proposito c'era poi il progetto di far arrivare la linea 2 del tram a Firenze Cascine, facendone una stazione – porta per tutti coloro che dalle direttrici di Empoli, Siena e Pisa arrivano a Firenze, ma per adesso non solo questa idea è andato nel dimenticatoio ma, particolare interessante, la linea tramviaria passerà sotto la linea ferroviaria in un posto dove non sarà possibile un interscambio...
A meno che le amministrazioni locali preferiscano prendere il voto degli utenti del servizio pubblico e non di quelli che prendono l'automobile. di Aldo Piombino aldopiombino.blogspot.com
