Morte sul lavoro ad Arezzo: un operaio e' scivolato finendo su un gancio per sollevare materiali, che gli e' penetrato nell'occhio. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco, ma non c'è stato niente da fare. operaio di 48 anni di Lucignano, Luciano Tavernesi, ha perso la vita in un capannone industriale in cui si fanno attività di manutenzione per le attrezzature edili. L’uomo stava lavorando con una macchina per la ripulitura delle assi da cantiere quando, per ragioni ancora da accertare, avrebbe perso il controllo dell’attrezzo ed è caduto, con tutto il peso del corpo, su un gancio che gli è penetrato profondamente nell’occhio, uccidendolo. «Ancora una vita persa per il lavoro.
Ancora un uomo morto mentre lavorava. Questo significa che, nonostante le misure e le iniziative messe in atto per prevenire gli incidenti sul lavoro, c'è ancora tanto da fare sul fronte della sicurezza». Il presidente Claudio Martini interviene sull'incidente mortale «Prima di tutto - ha detto Martini - voglio far giungere alla famiglia Tavarnesi le mie condoglianze e la solidarietà e il calore di tutta la giunta. La morte è sempre difficile da accettare, ancor più quando si verifica sui luoghi di lavoro.
Il lavoro deve essere un modo per guadagnarsi la vita, e non, come in questo caso, per perderla. E questa morte sul lavoro è purtroppo una conferma di quanto ancora rest a da fare, nonostante gli sforzi, e anche qualche risultato raggiunto. Per questo voglio richiamare fermamente tutti quanti hanno responsabilità in questo campo a mettere in atto azioni decise e incisive per contrastare gli incidenti sul lavoro e garantire a tutti i lavoratori la massima sicurezza». “Non si può che provare sincero sgomento e rabbia, e dolore, nell’apprendere che ancora una volta, in Toscana, un uomo ha perso la vita mentre lavorava.
Il lavoro deve servire per vivere, non deve uccidere”. Il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, commenta così la notizia dell’incidente mortale. “Alla famiglia vanno la vicinanza e le condoglianze mie personali e dell’intero Consiglio regionale”, ha aggiunto Nencini. Che ha ribadito: “Con amarezza vedo la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro è ancora dolorosamente aperta in Toscana e in Italia”.