L'anno scorso in Italia ci sono stati 1.120 morti sul lavoro e 875mila infortuni, di cui molti con la conseguenza di gravi invalidità permanenti. "Una strage evitabile, come qualcuno l'ha giustamente definita" sottolinea l'assessore al bilancio e alle finanze della Regione Toscana Giuseppe Bertolucci, che stamani è intervenuto in qualità di oratore ufficiale alla manifestazione per la 59esima Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro organizzata a Lucca dalla sezione locale della Anmil, l'associazione che riunisce i mutilati e invalidi del lavoro. "Questi numeri ci dicono che si tratta di una situazione inaccettabile - commenta l'assessore -, una situazione che reclama decise ed incisive azioni di contrasto.
Possiamo invertire la tendenza solo con scelte impegnative sia sotto il profilo economico che su quello politico: rovesciando una certa gerarchia di valori, con i lavoratori al primo posto". In Toscana comunque molti provvedimenti in questi anni sono stati presi. E l'assessore li ricorda nel corso del suo intervento a Lucca, dal programma regionale di sviluppo al piano sanitario varato l'anno scorso, fino alle azioni concrete dei singoli atti. La prima esigenza è la formazione e la prevenzione.
Poche settimane fa, il 14 settembre, la giunta regionale ha varato un piano straordinario della formazione per la sicurezza da oltre 3 milioni di euro, che parte dalle scuole e dagli insegnanti ma che coinvolge anche lavoratori stranieri, stagionali del mondo agricolo e lavoratori con meno di due anni di esperienza nelle mansioni in cui sono impegnati. Altri piani mirati, per 4 milioni di euro all'anno nel triennio 2008-2010 destinati allo sviluppo di migliori condizioni di lavoro e alla tutela della salute, sono stati organizzati in collaborazione con le Asl: dall'edilizia ai cantieri delle grandi opere, dalle miniere al cartario, dall'agricoltura alla meccanica, fino alla siderurgia, la cantieristica navale e i porti. "Naturalmente se la prevenzione e la formazione sono importanti, non possono mancare la vigilanza e il controllo - aggiunge Bertolucci -, ed anche su questo la Regione Toscana si è impegnata molto".
L'assessore ha ricordato più di un numero: 41 nuovi assunti, l'anno scorso, per controllare i luoghi di lavoro, 15.888 aziende e 4.800 cantieri edili ispezionati nel 2008 (ovvero il 10 per cento di tutte le unità produttive toscane rispetto al 5 per cento di media nazionale e il 21 per cento dei cantieri contro il 9 per cento che è è il dato italiano). Complessivamente sono stati 31.600 i sopralluoghi effettuati, destinati a crescere ulteriormente quest'anno, e nel corso delle ispezioni sono state riscontrate seimila violazioni, con 4.700 verbali compilati.
C'è stata anche la legge approvata dal Co nsiglio regionale nel 2007 su appalti e subappalti, in parte impugnata dal governo, quella che l'anno scorso ha istituito un fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime sul lavoro, la proposta per un elenco delle aziende virtuose e un progetto per la formazione permanente di manager per la formazione. "E' ovvio - conclude l'assessore - che per elevare gli standard di sicurezza sul lavoro e per parlare di condizioni qualitativamente accettabili di lavoro è imprescindibile che le aziende e i datori di lavoro in primo luogo facciano la loro parte fino in fondo, insieme alle istituzioni". di Walter Fortini