Le donne dell’agricoltura toscana (il 30%) chiedono più risorse

Le richieste e programmi di Donne in Campo della Cia Toscana durante l’assemblea regionale. Vitalità fra le aziende agricole al femminile: filiera corta e rapporti con consumatori i punti di forza.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2010 15:44
Le donne dell’agricoltura toscana (il 30%) chiedono più risorse

E’ necessario un sostegno a livello nazionale e regionale all’imprenditoria femminile con politiche ad hoc che interessino sgravi contributivi, fisco, credito e interventi per la sostituzione delle imprenditrici. Lo ha sottolineato Anna Maria Dini, presidente delle Donne in Campo della Cia Toscana, in occasione dell’assemblea regionale dell’associazione che si è svolta a Firenze. E’ stata un’importante occasione per riaffermare il protagonismo delle imprenditrici nella realtà agricola della nostra regione – il 30 % delle aziende agricole sono gestite da donne - e della loro voglia di “fare” nella e con l’associazione.

Donne in Campo nel corso di questi anni ha visto una crescita notevole fra le imprenditrici soprattutto grazie all’impegno nelle attività di filiera corta e nel rapporto con i consumatori. Il bilancio dei primi dieci anni di vita dell’associazione, i progetti e obiettivi futuri per nuove opportunità per le imprenditrici è stato il tema sul quale ha svolto la sua relazione Anna Maria Dini, che ha sottolineato "come le donne siamo propense a fare insieme, e come il confronto sia la loro forza, e quanto questo sia alla base della riuscita delle tante iniziative fatte e dei progetti da realizzare".

Serena Giudici, coordinatrice nazionale di Donne in Campo, ha illustrato i contenuti del documento congressuale dell’Associazione evidenziando che un punto caratterizzante dell’impresa femminile in agricoltura, oltre alla dinamicità ed alla multifunzionalità, è la netta propensione delle donne a creare ponti con la società rompendo quell’isolamento e quel conservatorismo che ha caratterizzato per troppo tempo il mondo agricolo. "L’agricoltura sta vivendo un periodo di grandissima difficoltà – ha sottolineato Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana –, l’aumento vertiginoso dei costi produttivi, contributivi e burocratici, crollo dei prezzi sui campi, caduta libera dei redditi, la Cia è mobilitata con forza e da tempo su questi temi, purtroppo le risposte dal Governo e dal Ministro non arrivano.

Con questi presupposti è difficile fare impresa, guardare al futuro". Numerose le imprenditrici presenti all’assemblea e molte quelle che con i loro interventi hanno sottolineato l’importanza dell’associazione e di quanto questa abbia contribuito anche alla loro crescita personale oltre che a quella professionale ed hanno soprattutto suggerito temi in cui impegnarsi nel futuro: ovvero educazione alimentare, con azioni che coinvolgano i ragazzi ed i giovani, progettare nuove opportunità e campi di lavoro per cercare di risolvere la grave crisi delle aziende.

Il settore agricolo è tra i settore a più alta presenza femminile, oltre il 30% delle imprese è condotto da donne. Una presenza importante, significativa che ha dato una spinta, spesso, originale per la crescita, sviluppo, dinamicità ed innovazione dell’agricoltura anche in Toscana. "Per questo – ha concluso Anna Maria Dini davanti alle imprenditrici - chiedo di dare il vostro contributo originale e concreto per rafforzare le attività e le iniziative dell’associazione e dell’intera confederazione partecipando attivamente alla realizzazione del processo di autoriforma promosso dalla Cia".

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