"La nuova legge regionale sull’agriturismo è un risultato importante e positivo per l’agricoltura, per le imprese agricole, per le aree rurali e per l’economia toscana". E’ questo il commento di Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, dopo l’approvazione della nuova legge regionale sull’agriturismo. "Si tratta di un successo della Cia Toscana - aggiunge Pascucci - che si è battuta a lungo per modificare la legge, un risultato del metodo del confronto e della concertazione, una promessa mantenuta dalla Regione Toscana".
La Cia Toscana ringrazia quindi il presidente della Giunta Regionale Claudio Martini, il presidente e tutti i componenti della Commissione Agricoltura, le altre Commissioni Consiliari, tutti i gruppi politici del Consiglio regionale per la sensibilità e l’attenzione dimostrata all’agricoltura. Un esempio del “fare sistema” utile all’economia ed allo sviluppo della Toscana. Le nuove norme entreranno in vigore appena approvato il relativo Regolamento regionale di attuazione. Sono importanti le innovazioni introdotte.
"In primis – spiega la Cia Toscana - per la semplificazione e lo snellimento delle norme delle procedure e degli adempimenti: perché consente l’apertura di nuove attività e le modifiche possono essere avviate il giorno dopo la presentazione della DIAA (Denuncia Inizio Attività Agrituristica); quindi la relazione agrituristica sarà presentata in forma di auto-dichiarazione e tramite DUA (Dichiarazione Unica Aziendale) attraverso il sistema informatizzato dell’Anagrafe Regionale delle Aziende Agricole acquisendo i dati e la documentazione presenti nel fascicolo aziendale, senza che ciò comporti ulteriori adempimenti o attese da parte dell’imprenditore agricolo.
Infine per l’utilizzo di tabelle oggettive per il calcolo della consistenza della PLV aziendale e della principalità agricola per determinare l’entità “potenziale” delle attività agrituristiche che l’impresa agricola può svolgere". Con la nuova legge aggiunge si rafforzerà la principalità agricola e la connessione automatica con l’attività agrituristica; si valorizzeranno le attività didattiche e divulgative, sociali e di servizio per le comunità locali. Sarà poi tutelato l’uso della denominazione “agriturismo” più che in passato.
Inoltre si dovrà assistere allo sviluppo della vendita diretta e della filiera corta; all’incremento delle colture e degli allevamenti destinati all’uso, consumo e vendita in azienda; alla somministrazione di pasti anche ad ospiti non soggiornanti (anche da imprese che non dispongono di posti letto). Non meno importante saranno la valorizzazione della enogastronomia tipica locale attraverso l’uso prevalente di prodotti aziendali e/o di altre aziende locali – nel menù dovrà essere scritta la provenienza dei prodotti (quindi gli agriturismo saranno gli unici a garantire l’origine della provenienza del prodotto) - ed il rafforzamento del sistema dei controlli a maggiore garanzia dell’impresa agricola e degli agricoltori.
La Cia Toscana auspica che la Regione convochi al più presto un tavolo di confronto con le organizzazioni agricole, per la definizione dello stesso regolamento e per l’immediata entrata in vigore delle nuove norme sull’agriturismo.