Prima giornata per TASTE 2025. Alla Fortezza da Basso di Firenze oltre 750 aziende, in rappresentanza del meglio della produzione e della cultura enogastronomica. Tante le novità che riguardano il percorso espositivo che a questa edizione si estende anche alle Aree monumentali e alle Costruzioni Lorenesi. L'ingresso è da Porta Faenza. Il viaggio attraverso le eccellenze enogastronomiche di Taste si snoda tra il Padiglione centrale e il Cavaniglia a cui – altra novità del 2025 – chi possiede già il biglietto di ingresso potrà accedere direttamente senza fare l'intero percorso. Infine gli eventi, i talk e la formazione andranno in scena nel nuovo layout del Padiglione delle Ghiaia.
Nei tre giorni della manifestazione l'orario di apertura per i professionisti e operatori del settore sarà sempre 9:30 -18:30. Il pubblico di appassionati potrà entrare solo il sabato e la domenica con orario 14:30-18:30.
Pensi alla Toscana e sogni di essere a tavola con lo sguardo rivolto verso colline, filari, olivete, pascoli e boschi. La Dop Economy del cibo fa un nuovo balzo in avanti sfiorando quota 200 milioni di euro (+7,4%), tanto è l’impatto generato da carni fresche, insaccati, pecorini, olio, cantuccini, pasticceria e ortofrutta certificata con una eccellenza su due che viene prodotta nell’ambito delle aziende agrituristiche, collettore naturale tra cucina, tradizione, esperienza e turismo rurale.
Un paniere tra i più apprezzati al mondo, quello delle IG che posizionano la Toscana al nono posto a livello nazionale con 32 prodotti con il bollino, che deve però fare i conti con i fenomeni dell’italian sounding e dell’agropirateria che sono arrivati a superare i 7 miliardi di euro. A dirlo è Coldiretti Toscana in occasione dell’apertura del salone della Dop Economy a tavola a Taste 18, con la prima classifica dell’impatto economico delle indicazioni geografiche nelle singole province toscane.
Il salone è visitabile fino a lunedì 10 febbraio all’interno dello spazio promossa da Coldiretti insieme ad Unaprol e Consorzio di Tutela dell’olio extravergine Toscano IGP nell’area monumentale.
Approfondimenti
Il comparto cibo della Dop Economy vola ma non per tutti i prodotti. Dalla crescita dell’olio Toscano IGP alla piccola DOP del pecorino delle Balze Volterrane mai così a rischio estinzione a causa delle predazioni che stanno facendo sparire, insieme ai greggi, gli allevatori che ne custodiscono i segreti. Oggi, a produrre questo particolare formaggio, identitario del volterrano, è rimasto un solo casaro. Sono i due volti estremi della Dop Economy del cibo regionale trainata dai prodotti a base di carne come il prosciutto Toscano Dop, la Finocchiona IGP, il lardo di Colonnata IGP e la Mortadella di Prato IGP il cui impatto complessivo raggiunge i 58 milioni di euro, il 30% dell’intero valore di tutte le IG food e dai formaggi, principalmente il pecorino Toscano Dop che ha visto crescere il valore al consumo nell’ultimo anno del 35% malgrado la contrazione della produzione certificata (-4,9%).
Con 43 milioni di euro di valore alla produzione i cantuccini toscani IGP sono di gran lunga il prodotto della pasticceria più in salute con 43 milioni di euro di valore alla produzione. L’olio Toscano IGP rappresenta invece per volumi e valori la prima indicazione tra gli extravergini regionali IG, il secondo a livello nazionale, con un valore alla produzione di 26 milioni di euro (+50%). Con 10 mila aziende zootecniche, la Toscana vanta un ruolo di primo piano anche nel settore delle carni fresche IG con circa 20 milioni di euro di valore 3 dei quali provenienti dalla Cinta Senese Dop. Nella top ten dei prodotti a livello nazionale che contribuiscono al valore economico della IG regionale del settore cibo, troviamo il Pane Toscano Dop con 2,6 milioni di euro, i ricciarelli di Siena IGP con 2,3 milioni di euro e il Panforte di Siena IGP con 1,9 milioni di euro.
Palazzo di Varignana, realtà d’eccellenza sui colli bolognesi e custode del più grande uliveto dell’Emilia-Romagna, presenta la nuova collezione di olio extravergine di oliva a Taste. Tra le referenze che saranno presentate a Taste 2025, spicca il Pandesco Bio, olio EVO realizzato esclusivamente con olive della cultivar Maurino, a maturazione precoce. Il Pandesco Bio si distingue per la trama vegetale complessa, l’eleganza e il profumo intenso che ricorda l’oliva verde appena colta, con sentori di mandorla e lattuga fresca. Frutto di un lungo lavoro di recupero agricolo avviato nel 2015, gli extravergini di Palazzo di Varignana incarnano l’essenza di una filiera che punta alla massima qualità, dal campo al frantoio.