«Argini certificati periodicamente e monitorati costantemente»: è questa la proposta che l'assessore regionale Enrico Rossi lancia, dopo aver trascorso la giornata nelle zone alluvionate, a Nodica, dopo aver partecipato a riunioni con i tecnici nazionali, regionali e con le autorità locali. «Il Serchio ha rotto gli argini in tre punti, lungo un tratto completamente diritto del suo alveo – spiega l'assessore Rossi – Bisogna capire cosa è successo, dove sta il problema, qual è il punto debole di queste strutture.
Soprattutto vogliamo studiare con gli esperti dei nostri dipartimenti, delle università e delle istituzioni competenti un sistema di certificazione periodica degli argini dei maggiori fiumi della regione, e mettere a punto una attività di monitoraggio costante della loro consistenza e delle loro condizioni. Questo sicuramente migliorerà la sicurezza dei cittadini che abitano nelle vicinanze di questi corsi d'acqua. Dobbiamo cogliere da ogni esperienza, anche la più difficile come l'emergenza di questi giorni, uno spunto per migliorare e fare un salto di qualità» L'assessore Rossi avanza questa proposta sulla scorta dell'esperienza maturata in ambito sanitario: «La Toscana certifica da anni le strutture sanitarie – spiega – con un sistema che ha la qualità e la sicurezza dei servizi tra i primi obiettivi.
L'accreditamento consente una sorveglianza puntuale dei servizi, una verifica dei risultati e ci aiuta a individuare debolezze e criticità. Con la stessa logica vogliamo intervenire per gli argini: certificare e monitorare ci aiuterà a esercitare una manutenzione migliore e quindi a garantire maggior sicurezza». Susanna Cressati