In attesa delle decisioni regionali e nazionali sul futuro assetto della bonifica, i Consorzi di Bonifica della Toscana hanno deciso di dare un segnale a cittadini, consorziati e istituzioni, attuando, di loro iniziativa, una vera e propria riforma interna. Venerdì, all’unanimità, i presidente dei Consorzi di Bonifica della Toscana hanno votato la riduzione del 40% del numero massimo di consiglieri delle deputazioni, che passa dunque da 30 a 17. Contemporaneamente è stato deciso uno Statuto Unico per tutti i Consorzi di Bonifica regionali, in modo da uniformare regole e procedure.
Infine, per agevolare le operazioni di voto dei consorziati al momento delle elezioni dei presidenti e delle deputazioni, sono state previste elezioni unificate, che avverranno tutte nella stessa giornata, con un’unica campagna informativa (quindi riducendo notevolmente i costi) e infine con la possibilità di voto anche fuori dal territorio in cui si trova l’immobile. I consorziati vengono chiamati al voto in base alla proprietà di immobili o terreni che beneficiano dell’attività dei Consorzi di Bonifica per la sicurezza idraulica.
È dunque frequente che il consorziato viva su un territorio diverso rispetto a quello che ospita l’immobile: d’ora in poi, in Toscana, questo non rappresenterà più un problema, visto che sarà possibile esercitare il voto indifferentemente su tutto il territorio regionale. "Ieri, l’assemblea dell’Urbat, che riunisce tutti i presidenti del Consorzi di Bonifica della Toscana, ha dato un segnale politico forte e un messaggio di responsabilità in un momento di generale difficoltà economica – spiega Fortunato Angelini, presidente dell’Urbat, l’associazione dei Consorzi di Bonifica della Toscana -.
È stata attuata una vera e propria riforma di sistema, che va ad aggiungersi ai progetti in corso di redazione. Abbiamo previsto linee guida per i piani di classifica regionali, bilancio unico, piano di comunicazione unificato, uniformità nelle indennità di presidente e vicepresidente e riduzione del 40% dei componenti delle deputazioni. Accanto a questo messaggio positivo, vogliamo però esprimere anche la nostra preoccupazione – continua Angelini -. Queste ultime modifiche, insieme ai precedenti tagli dei compensi per i presidenti, hanno portato a una riduzione del 50% dei costi dei Consorzi di Bonifica.
Oltre questa percentuale non è possibile andare. In caso contrario verrebbero intaccate pesantemente la funzionalità dei Consorzi, riducendo la sicurezza idraulica del territorio".