L’Atto di dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche che sarà varato dalla Provincia di Firenze per il 2010 non potrà tener conto delle indicazioni del Governo inserite all’interno dei nuovi regolamenti ancora in discussione. È quanto ha detto oggi l’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Giovanni Di Fede, nel corso di un incontro con i giornalisti. “Negli anni scorsi l’Atto di dimensionamento veniva approvato sempre entro il 30 novembre – ha spiegato Di Fede –.
A tutt’oggi il nostro Ente non ha le necessarie informazioni per programmare il prossimo anno scolastico, alla luce delle modifiche alla scuola superiore che sono state annunciate ma non ancora regolamentate. È chiaro che a questo punto dovremo programmare l’attività scolastica nel territorio tenendo conto della situazione attuale e non della normativa che arriverà in futuro. Questo disagio viene avvertito anche dai genitori degli alunni, i quali non sanno ancora dove è più opportuno iscrivere i loro figli.
Noi non siamo in grado di dare informazioni e nella stessa situazione si trovano le scuole che in questi giorni stanno facendo attività di orientamento degli alunni”. “Per questo motivo chiediamo che il Governo decida uno slittamento nell’applicazione della riforma annunciata – aggiunge l’assessore Di Fede - e nello stesso tempo, facciamo un appello ai parlamentari del nostro territorio, perché siano previste, a cominciare da questa Legge Finanziaria, risorse fresche e successivamente un Piano Pluriennale di investimenti per non far morire sul nascere qualunque riforma.
In tutti i Paesi si aumentano le risorse per la scuola, solo nel nostro, soprattutto in questo particolare momento di crisi, si opera il più consistente taglio di risorse al sistema scolastico mai visto dal dopoguerra ad oggi: circa 8 miliardi di euro”. Le scelte del Governo in materia scolastica sono contestate anche nel merito dalla Provincia di Firenze: “Si rischia di perdere un’occasione preziosa per riformare finalmente il sistema scolastico superiore - commenta l’Assessore Di Fede – Perché si sta preparando una riforma in stile anni Cinquanta: Licei classici in cui si riducono le materie scientifiche; istituti d’arte come quelli di Firenze e di Sesto Fiorentino che saranno trasformati in Licei artistici che nel biennio perderanno tutti i laboratori.
La situazione è di preoccupante incertezza anche negli Istituti tecnici, dove in questi anni abbiamo alzato la qualità grazie a nuove sperimentazioni. Che fine faranno i corsi sperimentali tipo Igea, Erica, Mercurio avviati per riempire i vuoti che esistevano su materie importanti come informatica, lingue straniere e diritto? Ebbene, ancora non si sa come poter confermare queste sperimentazioni alla luce della situazione che si è creata. Dove sono le risorse per i laboratori, per i corsi di sostegno e per l’autonomia scolastica? Dove sono i soldi per l’edilizia scolastica, un settore in cui da anni non si investe?”. Nell'immagine, d'archivio, una manifestazione contro la riforma della scuola.