Firenze, lì 11 dicembre 2009- “L’uscita dei massimi esponenti del PD cittadino – asserisce l’eurodeputato Claudio Morganti – evidenzia il forte nervosismo presente in molti politici di tale lista. Nervosismo che si è trasformato in forte preoccupazione perché finalmente a Firenze (e non solo) c’è una forza politica che fa vera opposizione. Bonifazi non deve preoccuparsi – prosegue Morganti – delle scelte di Razzanelli né su ciò che pensano i cittadini che hanno votato per la lista Firenze C’è, ma deve pensare a svolgere la propria attività di capogruppo del PD in Consiglio Comunale portando avanti delle proposte per il bene del popolo.
Cosa che, a quanto pare, non fa e che nasconde celandosi dietro sterili polemiche. Ciò che i cittadini tutt’oggi hanno dimostrato – continua l’onorevole pratese – è che la Lega Nord sta diventando sempre più una forte realtà non solo a Firenze, ma anche nel resto della Toscana. Un movimento vicino alla gente e per il cittadino che non si abbandona alle logiche poltronistiche, ma che con la forza del popolo è riuscito ad eleggere addirittura un europarlamentare. Un movimento che sta crescendo esponenzialmente e che è un punto di riferimento per tutti quei cittadini che sono stanchi delle logiche di partito e degli interessi di poltrona. Inoltre – va avanti l’onorevole Morganti – il Capogruppo del PD ed il presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani non sanno nemmeno cosa afferma il regolamento.
L’articolo 6 che amano citare al comma 2 (‘È consentita la costituzione di Gruppi consiliari formati da un solo consigliere quale unico eletto in una lista che abbia partecipato con proprio contrassegno alle elezioni comunali. Nel corso del mandato non possono essere costituiti ulteriori Gruppi formati da un solo consigliere’) non colpisce affatto Razzanelli per un semplice motivo: non si riferisce al cambio di denominazione di un gruppo consiliare, visto che la squadra composta da Razzanelli è sempre la stessa e non ha aggiunto un nuovo gruppo al Consiglio Comunale, ma ha cambiato semplicemente il nome in base all’articolo 8 comma 1 (‘I Gruppi consiliari possono cambiare la loro denominazione dandone preventiva e motivata comunicazione, sottoscritta da tutti i Consiglieri del Gruppo medesimo, all’Ufficio di Presidenza’).
Non si fa nemmeno riferimento a quanto afferma Giani sulla mancata correttezza nel togliere la dicitura Firenze C’è. L’articolo 6 comma 2 – prosegue il segretario nazionale della Lega Nord Toscana - colpisce soltanto chi fuoriesce da un gruppo composto da due o più consiglieri e ne vuole formare uno in più (visto che la parola ‘ulteriore’ in italiano significa anche ‘in più’), un altro gruppo (oltre a quelli già presenti) ex novo composto da solo un eletto. Tale consigliere, secondo il comma 9, entra a far parte del gruppo misto (‘I Consiglieri che non intendono più far parte di un Gruppo consiliare possono, se raggiungono il numero minimo di due (2), costituire un nuovo Gruppo consiliare dandone comunicazione all’Ufficio di Presidenza.
In caso contrario entrano a far parte del Gruppo misto. Qualora, invece, intendano aderire ad altro Gruppo già costituito, ne danno comunicazione all’Ufficio di Presidenza in forma scritta, sottoscritta per accettazione dal Capogruppo del Gruppo cui intendono aderire’). I Gruppi composti da un solo consigliere – conclude Morganti –, considerando anche il gruppo misto, prima dell’ingresso della Lega Nord in Palazzo Vecchio erano cinque: Firenze C’è, Misto, Perunaltracittà, Italia dei Valori-Lista Di Pietro e Sinistra per Firenze.
Con l’ingresso del Carroccio rimangono sempre cinque: Lega Nord Toscana, Misto, Perunaltracittà, Italia dei Valori-Lista Di Pietro e Sinistra per Firenze. Non se ne è aggiunto un altro e, quindi, non c’è alcuna anomalia giuridica. Invito, perciò, Bonifazi e Giani a rileggersi il regolamento e a fare informazione invece che disinformazione”. “Posso capire che Francesco Bonifazi sia spaventato dall’ascesa della Lega, ma non è accettabile che “l’avvocato” capogruppo del PD si inventi a suo uso e consumo un regolamento comunale che non esiste”.
È quanto ha dichiarato Mario Razzanelli, che da capogruppo di "Firenze C'è" ha cambiato nei giorni scorsi la denominazione del proprio gruppo in Lega Nord Toscana in Palazzo Vecchio. “L’aver portato la discussione in conferenza dei capigruppo chiedendo a Giani di mediare – continua Razzanelli – è un’assurdità procedurale che rasenta la farsa. La conferenza dei capigruppo è un organo che non ha competenza per decidere su tale questione, indipendentemente dal fatto che sia presente o meno Razzanelli”.
“Bonifazi sa benissimo – continua Razzanelli – che la denominazione di un gruppo rappresenta una libera scelta dei suoi componenti che, per effetto del principio del libero mandato popolare, non possono essere condizionati né dall'esito della competizione elettorale, né tanto meno dal giudizio discrezionale di organi politici quali la conferenza dei capigruppo o lo stesso presidente del Consiglio Comunale”. “La Lega Nord – conclude Razzanelli – è una realtà politica in grande crescita destinata ad acquisire nuovi consensi in modo trasversale e avrà un grosso successo anche a Firenze e in Toscana.
Ecco cosa disturba realmente l’amico Bonifazi”.