Dopo il successo della mostra “Monete Etrusche”, il Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze propone una selezione di monete romane di età repubblicana ed imperiale nell’esposizione “La moneta di Roma. Il potere dell’immagine nel mondo romano” che si inaugurerà il 10 dicembre 2009 alle ore 17. Nello stesso spazio del Corridoio Mediceo verrà proposta una scelta di monete romane dalle prime emissioni fuse in bronzo, secondo il modello etrusco ed italico, e coniate in argento, secondo il modello magno greco, fino alle ultime serie a nome degli imperatori romani, prima della caduta dell’Impero Romano d’Occidente. L’esposizione intende sottolineare il ruolo che ebbe la moneta nella società romana dal suo potere liberatorio - in quanto misura del valore - alla sua forte efficacia propagandistica.
Si consideri infatti la capacità della moneta, soprattutto di età imperiale di trasmettere, in ogni angolo dell’Impero e a tutti i livelli sociali, “le immagini del potere”, ovvero i volti degli imperatori e degli altri membri della famiglia imperiale, nonché di inviare i numerosi messaggi di forte valenza politica: dall’esito fortunato di una campagna militare ai numerosi trionfi sui popoli che minacciavano i confini dell’Impero, ai restauri o alla costruzione ex novo di un edificio pubblico. La moneta di età repubblicana offre ancora spazio alla trasmissione di scene rappresentative di numerosi miti e leggende della storia di Roma e di miti legati alle famiglie dei magistrati monetali responsabili delle stesse emissioni, fino ai ritratti di Giulio Cesare che volle sfidare la tradizione romana facendosi ritrarre, ancora in vita, sulle serie che portano il suo nome.
Lo “strappo” di Cesare diede poi il via ad una nuova moda che contagiò i principali attori del secondo triunvirato e che inaugurò la lunga stagione della moneta imperiale. Il Monetiere del Museo Archeologico è l’erede diretto del Medagliere Granducale di cui conserva tutta la sezione antica di monete, dall’età greca all’età bizantina. Un primo nucleo di monete era certamente già esistente nella raccolta di oggetti d’arte di Lorenzo il Magnifico, successivamente accresciuto in quantità e qualità dalla famiglia fino a diventare il “più ricco gabinetto che sia in Italia… In esso sta riunita la raccolta che principiò Cosimo I e proseguì con impegno Francesco suo figlio, quella che in proprio raccolse l’egregio Cardinale Leopoldo, e quanto da Cosimo III vi fu aggiunto” come scrisse, nel 1787, Giuseppe Bencivenni Pelli, responsabile della collezione numismatica delle Gallerie Granducali.