Domani, giovedi 3 dicembre alle ore 21, Mario Spezi sarà protagonista di un incontro tra true crime e fiction. Da "Dolci colline di sangue – The moster of florence" (per 14 settimane presente nella Bestseller List del New York Times e da cui è tratto il film in lavorazione con Tom Cruise) a "Un’indagine estrema del commissario Lupo Belacqua". Saranno presenti Marino Biondi e Giuseppe Previti. Sabato 9 settembre 1983. In una calda notte di fine estate, una coppia di turisti tedeschi viene massacrata sulle colline intorno a Firenze.
È la quinta volta che il Mostro colpisce. Stesse modalità, stessa ferocia. Un solo problema: da tredici mesi, c'è un uomo rinchiuso in carcere, accusato di essere il mostro di Firenze... Uno dei capitoli più bui e sconvolgenti della cronaca giudiziaria italiana ricostruito in un "real thriller", nato dalla penna dello scrittore Douglas Preston e dalla testimonianza di Mario Spezi, giornalista considerato tra i massimi esperti del caso, cui ha dedicato il libro "Il Mostro di Firenze" (Sonzogno, 1983). Un’indagine estrema del commissario Lupo Belacqua L'omicidio c'è stato: altrimenti perché il prato della villa sarebbe pieno di bossoli di proiettili? Il problema è che del corpo della vittima resta solo una particella microscopica dentro lo stomaco di una larva di Calliphora eritrocefala: la mosca dei morti.
Ed è da questa che il dottor Gonnelli deve partire per ricostruire il dna della vittima su cui indaga Lupo Belacqua, commissario romano trapiantato a Firenze che della maleducazione e del nichilismo ha fatto un sistema di vita. E che nei momenti difficili si affida ai segnali che gli giungono da Klamm, l'enigmatico personaggio di un romanzo di Kafka che per qualche strana ragione si annida nella sua testa. Del resto la sua vita privata è poco meno di un manicomio: una moglie anoressica, due ragazzine da prendere a manate, un'amante saccente e un gatto che preferisce non immischiarsi troppo nelle faccende degli umani.
Una storia di sparizioni, di false piste, di diamanti letali e di un fantomatico milione di euro cui tutti danno la caccia e che lascia dietro di sé un'agghiacciante scia di sangue. Una Firenze fatta di aristocrazia sbavante e inetta, di giornalisti opportunisti, di politici meschini e di artisti senza arte è il teatro di questo romanzo dove il mistero si infittisce a ogni pagina, in una partita a scacchi con la morte che porterà i protagonisti a inseguirsi dentro un vero e proprio labirinto di specchi.
Il doppio finale che attende il lettore è così spiazzante da lasciare interdetti.