“Questo non è un film e neanche un romanzo horror! Questa è una realtà. Se il “nostro” assassino aspetta una notte di sabato senza luna è perché sa che alla vigilia di una domenica ci sono più coppiette in giro. E, poi, è perché lui ha bisogno di un giorno libero dopo il delitto, per fare che cosa, non me lo chiedere. Magari solo per riprendersi dallo stress. Il che potrebbe voler dire che il Mostro non è un “principe delle tenebre”, un “dottor Mabuse” o un “Frankenstein” in pensione: è più probabile che sia un… lavoratore dipendente.
Deludente? Forse, ma se lo si vuole inquadrare, meglio lasciar perdere le fantasie. Le notti senza luna, dicevi? Le lune nere? Per me nessuna magia, nessun calendario diabolico: è uno che sa muoversi bene in campagna al buio e sa che questa circostanza gli dà un vantaggio in più. Di nuovo deludente? Non credo: la realtà dell’uomo supera sempre la fantasia e un maniaco intelligente, scaltro e padrone dei suoi impulsi, tanto da poter programmare in anticipo i propri delitti, mi intriga molto di più di un Dracula di serie C, anche se è solo un lavoratore dipendente.” Mario Spezi a Cinzia Th.
Torrini, dal capitolo 2
Mario Spezi, giornalista per La Nazione, Panorama, Gente e The New Yorker, segue da molti anni il caso del mostro di Firenze. Sull’argomento ha realizzato numerose inchieste per la RAI e varie televisioni straniere. Ha pubblicato il romanzo Il violinista verde (troppa, 1996), il thriller Il passo dell’orco (Hobby & Work, 2003) e il libro-inchiesta Le sette di Satana (Sonzogno, 2004).
Douglas Preston, reporter per The New Yorker e National Geographic, è autore di numerosi thriller di successo, tutti pubblicati in Italia da Sonzogno: dal ciclo firmato a quattro mani con Lincoln Child, cominciato con Relic e giunto ora a nuovi vertici di suspense con Dossier Brimstone e La danza della morte, fino ai romanzi scritti in proprio, come il recente Il codice, di prossima trasposizione sul grande schermo.
