Lo so, da quando sono diventata madre il mio concetto di cibo si è focalizzato su delle creme insapori e tutte di colori equivoci, ma vi giuro che l’altro giorno, mentre preparavo la pappa per Viola, mi è tornata alla mente una vecchia ricetta: la farinata con il cavolo nero . Nella forma assomiglia abbastanza alle pappe da neonato, me ne rendo conto! Ma non appena il cucchiaio porta alla bocca questa delizia e il palato la assapora, sembra di mangiare uno di quei piatti francesi dal nome altisonante: canard a l’orange, paté de fois gras, farinatà! Siccome non si può vivere di soli ricordi e guarda caso mi ritrovavo la casa cosparsa di cespi di cavolo nero, non potevo far altro che dare vita alla mia fantasia. Il piatto è semplice, ma occorre una discreta quantità di tempo per prepararlo.
Si parte con la pulizia del cavolo nero: si prende la base della foglia con due dita e si tira con forza verso l’alto, dando modo così alla parte verde di staccarsi dalla costola. Si scotta in una pentola con abbondante acqua salata con sale grosso per circa mezzora. A cottura ultimata si scola, si fa freddare e si trita molto fine con la mezza luna. Nel frattempo si prende una padella, nella quale mettiamo olio, sale, aglio e se ci piace pepe e si salta il cavolo. Sistemata la parte verde, si passa alla farinata.
Si prende una pentola abbastanza grande, si riempie per un quarto di acqua e si fa scendere a pioggia la farina gialla. La farinata non deve essere particolarmente liquida, ma sta ad ognuno scegliersi la propria densità. Dopo circa 50 minuti la nostra polenta dovrebbe essere pronta. Non resta che mischiarla con il cavolo nero, farla insaporire qualche altro minuto e servirla in delle belle scodelle di coccio. Mi raccomando, non deve assolutamente mancare un bel giro d’olio su ogni porzione.
Vi ricongiungerete con antichi sapori che ormai non ci ricordiamo neanche più.
Buon viaggio nel tempo.
Inredienti per 4 persone
Vanessa Bof