Due persone denunciate per utilizzo illegittimo di permessi invalidi e altrettante per ricettazione e possesso di oggetti atti allo scasso. È questo il bilancio dei controlli effettuati ieri sera dalla Polizia Municipale nella zona dello stadio come consueto in occasione degli incontri all’Artemio Franchi. Nel primo caso si tratta della conclusione di una indagine avviata su segnalazione di alcuni abitanti della zona. Oggetto del reclamo una donna residente in una strada vicina che, in occasione delle partite, utilizzava il contrassegno invalidi del padre (che però abita in altra zona della città) per parcheggiare l’auto in uno spazio riservato ai disabili non personalizzato proprio sotto casa e anche per lo spostarla in occasione della pulizia delle strade.
La Polizia Municipale ha effettuato alcuni controlli che hanno confermatola la veridicità della segnalazione: infatti durante la pulizia della strada l'auto è stata notata in sosta con l'esposizione di contrassegno invalidi così come in occasione dell’ultima partita allo stadio. Confermato anche il fatto che il padre abita in un’altra zona della città. Pertanto ieri sera gli agenti della Polizia Municipale hanno suonato all’abitazione della donna invitandola a spiegare l’utilizzo del permesso invalidi.
Quest'ultima, ignara del controllo effettuato pochi istanti prima, con tono indispettito, ha dichiarato che il permesso era originale e che lo utilizzava per le esigenze del padre. Padre che, ha precisato la donna, si trovava in casa in attesa di essere accompagnato altrove. A questo punto i vigili hanno fatto presente alla donna che il padre non era in casa e che erano stati effettuati controlli da cui emergeva l'utilizzo illegittimo del permesso. Ma la donna non si è persa d’animo: ha ribadito la propria buona fede aggiungendo che, se aveva sbagliato, avrebbe accettato di buon grado la multa in modo da chiudere la questione senza “perdere altro tempo”.
La donna ha persino invitato gli agenti di Polizia Municipale a telefonare al padre per avere conferma dell’uso: ma l’uomo non ha accreditato la versione della figlia. Al contrario si è scusato dichiarandosi mortificato per il comportamento della donna che aveva più volte invitato a non "approfittarsi" del permesso invalidi. Per lei, oltre alla multa per sosta irregolare su uno spazio invalidi, è scattata anche la denuncia per i reati di sostituzione di persona e falsità ideologica commessa dal privato.
I vigili quindi hanno invitato la donna a liberare lo spazio invalidi che però è rimasto per poco tempo vuoto. Non appena l’auto della donna è uscita dal parcheggio il suo posto è stato preso da un Suv da cui è sceso, di fronte agli agenti di Polizia Municipale, un uomo che tranquillamente ha anche salutato i vigili. Da un primo sommario controllo è emerso che l’auto esponeva un contrassegno invalidi rilasciato da un Comune fuori Firenze e quindi tutto sembrava perfettamente legittimo.
Per scrupolo, gli agenti hanno chiesto al conducente se fosse lui il titolare del permesso: questi, sempre con il sorriso ha risposto che il contrassegno era della sorella per la quale stava andando a fare la spesa al vicino supermercato. Ma da un controllo è risultato che la titolare è residente in un piccolo Comune della Calabria. Insospettiti da questo fatto, i vigili hanno chiesto dove si trovasse la titolare: a questo punto l’uomo ha abbandonato il suo sorriso e ha spiegato che la sorella si trovava ricoverata all'ospedale in gravi condizioni.
A questo punto i vigili hanno chiesto ulteriori precisazioni ma l’uomo si è contraddetto più volte non ricordando l'ospedale, il reparto e il piano dove era ricoverata. E quando gli agenti di Polizia Municipale gli hanno detto che l’avrebbero accompagnato dalla sorella ricoverata, questi ha dichiarato che la donna in effetti si trovava a casa sua, in Calabria aggiungendo di essere disposto a pagare per chiudere definitivamente la questione. Ma le cose non sono così semplici: i vigili lo hanno infatti denunciato per i reati di sostituzione di persona e falsità ideologica commessa dal privato con la differenza che il permesso è stato ritirato per essere inviato al Comune di rilascio per la restituzione all'intestataria e per ulteriori verifiche sulla sua autenticità.
Nel caso che il documento risultasse contraffatto, la posizione dell'uomo si aggraverebbe con la denuncia per i reati di contraffazione e uso di atto falso. Sempre ieri sera nella zona dello stadio gli agenti hanno colto sul fatto due rumeni con arnesi da scasso e caschi di tipo integrale. Al termine del primo tempo era infatti arrivata alla Polizia Municipale una segnalazione riguardo a due giovani che, nell’area di viale dei Mille, avevano forzato i bauletti di alcuni scooter in sosta per rubare i caschi.
Dopo alcuni minuti, i vigili hanno intercettato due uomini in sella ad altrettante biciclette assolutamente sospetti: uno dei due aveva infatti in mano un grosso sacchetto di plastica bianca con all'interno due caschi da moto. Inoltre i vigili hanno notato che nei giubbotti avevano alcuni arnesi da scasso utilizzati in genere per forzare le serrature dei bauletti da moto. I due uomini non hanno potuto giustificare il possesso dei due caschi né tanto meno degli arnesi sospetti. Per loro è quindi scattata la denuncia per ricettazione e possesso di oggetti atti allo scasso.
Tutto il materiale è stato sequestrato: le indagini continuano per rintracciare i proprietari degli scooter trovati con il bauletto forzato per poi procedere al riconoscimento e alla restituzione ai legittimi proprietari dei caschi. (mf)